Esclusiva F1, Dario Nardella: "Noi realizzeremo il nuovo Franchi per la città e per i tifosi"
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, racconta la sua Firenze e quella che verrà
Firenze e la Fiorentina stanno vivendo anni di grandi cambiamenti. Una nuova proprietà, un nuovo Centro Sportivo, la ristrutturazione dello stadio e tutto il quartiere Campo di Marte e, last but not least, il 'restyling' del logo della Fiorentina . Molti sono stati i pareri espressi da molte personalità, sportivi e non, su questi ultimi due punti stadio e logo, ma ci è sembrato interessante fare queste domande anche al sindaco della città gigliata, Dario Nardella , il quale ha gentilmente risposto raccontando la sua Firenze e quella che verrà , in esclusiva, a FiorentinaUno :
Lei ha vissuto la Sua infanzia lontano da Firenze. Arrivando qui quali furono le prime impressioni?
Sono arrivato all’età di 13 anni con la mia famiglia e fin dal primo momento ho sentito Firenze come la mia città. Mi sono sentito subito a casa, come se ci fossi nato e ci vivessi da sempre. Firenze è una città bellissima in cui si respirano e si percepiscono ovunque la storia, l'arte e la bellezza; è una città che rende orgogliosi di fare parte della sua comunità.
Crescendo, si è diplomato nel 1998 in violino, laureato in giurisprudenza nel 2001 conseguendo poi il dottorato. Che cosa l’ha spinta in politica?
Mi hanno spinto la passione , ma anche il desiderio di occuparmi in prima persona degli altri e la voglia di rendermi utile per la città che mi ha accolto, che mi ha dato tanto e verso la quale mi sono sentito in dovere di impegnarmi . Fin dai tempi degli scout ho provato il bisogno di adoperarmi per la collettività, andando oltre la dimensione privata.
Il suo rapporto con il mondo dello Sport, a livello politico, ha radici profonde (nel 2004 nella 5° Commissione Consiliare, nel 2009 come Vicesindaco ha avuto anche la delega allo Sport, organizzando, fra le varie, il Campionato del Mondo di Ciclismo su Strada e, non ultimo, è stato firmatario della nuova disciplina di realizzazione degli impianti sportivi). Che cosa Le fa credere che questo progetto di ristrutturazione del Franchi possa essere portato a termine, rispetto ad altre proposte che in passato si sono avute?
Questo non è più un tentativo. Noi realizzeremo il nuovo Franchi per la città e per i tifosi. Anzi, lo stiamo già realizzando: abbiamo completato un concorso di progettazione internazionale di altissimo livello che ha visto la partecipazione di grandi studi di architettura e ha portato la giuria a selezionare il progetto vincitore. Questo sta già accadendo, così come sono realtà i finanziamenti concessi per questa importante opera. I prossimi passi sono tutti definiti e andiamo avanti giorno dopo giorno perché tutto proceda speditamente e nel modo migliore.
C’è stato un momento in particolare in cui ha percepito che potesse essere più di un’idea la ristrutturazione?
A gennaio del 2021 ho annunciato il concorso, ma già nei mesi precedenti mi ero convinto di andare avanti in quella direzione. Il Franchi non poteva essere abbandonato, doveva e deve rimanere il cuore del calcio fiorentino. Un nuovo Franchi all’altezza di Firenze, ma con le radici nel suo storico passato e nelle emozioni di tutti i tifosi.
Avete già un piano preciso su come gestire gli spazi commerciali previsti dal progetto? Questo sembra essere un punto molto importante, soprattutto nel rapporto con la proprietà della Fiorentina.
Procederemo o con il modello del project financing o con gara normale. In ogni caso, le attività commerciali saranno funzionali alla vita dello stadio e non è previsto un mega centro commerciale: un segnale molto importante per il tessuto commerciale della zona, che non solo non sarà danneggiato, ma potrà trarre benefici da questo nuovo contesto. Con la Fiorentina abbiamo un dialogo costante e positivo su questo e altri aspetti del progetto.
I rapporti con Rocco Commisso e, più in generale, con la dirigenza della società sono sempre stati buoni?
Tra l’amministrazione comunale e la società c’è dialogo, come è normale che sia, su questioni importanti sulle quali ci confrontiamo per trovare una soluzione nell’interesse sia della città che della squadra. C’è sempre stato grande rispetto e stima reciproca sia con la famiglia Commisso che con tutta la dirigenza.
Provando a svestire i panni del sindaco, per quanto possibile, cosa ne pensa Dario Nardella sul progetto del “nuovo” Franchi? Per esempio, lo stadio mantiene un senso di continuità e armonia con le strutture che già sono l’immagine di Firenze non solo in Italia, ma in tutto il mondo, come rivendicato dal vincitore del concorso?
Ovviamente, come era prevedibile, i fiorentini si sono divisi con giudizi più o meno positivi e ironici sul progetto vincitore. Ma è giusto e normale che sia così. Per quanto mi riguarda, da cittadino e da tifoso, sono rimasto davvero colpito dalla capacità del progetto vincitore di integrarsi nel contesto urbano di Campo di Marte senza snaturarlo ma proiettandolo nel futuro. La sfida è stata proprio quella di confrontarsi con il monumento di Nervi e arrivare a un progetto che ne rispettasse l’immagine dandole un futuro di armonia e modernità. E’ ciò che dobbiamo fare, è ciò che le città oggi devono e possono fare con gli strumenti culturali e tecnici a disposizione: non snaturare, ma lavorare nel verso del futuro per accompagnare le nostre comunità nella direzione di una crescita sostenibile. Questi ultimi due anni terribili e il recente dramma della guerra ce lo hanno mostrato in modo lampante.
Sempre da cittadino, per così dire, cosa ne pensa, avendo avuto modo di vivere lo stadio e più in generale il quartiere, di un cambiamento così radicale in una zona come l’area di Campo di Marte?
Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana che migliorerà notevolmente la qualità della vita dei cittadini di Campo di Marte, non solo dei residenti ma anche delle imprese, in un quartiere che ora sarà davvero aperto a tutti e sempre più connesso grazie anche alla realizzazione della nuova linea tramviaria. Il Masterplan Campo di Marte Nord completerà il progetto di riqualificazione dello stadio, valorizzando il sistema di mobilità dolce, ciclabile e pedonale e creando una nuova destinazione per tutta la comunità. Campo di Marte ha bisogno del nuovo Franchi e il nuovo Franchi ha bisogno di Campo di Marte.
Dopo le prime indiscrezioni, ormai arrivano conferme sul “restyling” dello stemma della Fiorentina. Ha avuto modo di vederlo? Se sì cosa ne pensa?
Il nuovo logo della squadra, che a partire dalla prossima stagione sarà su tutte le maglie da gioco, non mi dispiace perché recupera alcuni tratti della nostra identità. Mi è piaciuta l’idea di presentarlo il 25 marzo, giorno in cui la città festeggia il Capodanno fiorentino, rievocazione cittadina che richiama la nostra storia e le nostre tradizioni storiche.
Un’ultima domanda: Fiorentina in Europa?
Da tifoso non posso che sperarci. Sarebbe il degno coronamento di una bella stagione che ci ha visto tornare a divertirci. Magari con una vittoria all’ultima giornata contro la Juventus.