Colleghi, amici, ex giocatori. Tutti ricordano Alessandro Rialti, scomparso ieri all'età di 69 anni. Sebastien Frey nelle stories di Instagram lo ricorda così: "RIP Ciccio... sei stato un grande giornalista, appassionato della nostra Fiorentina e di calcio. Ti rispetto". Molto accorato il messaggio del tecnico del Lecce Fabio Liverani: "Oggi è venuto a mancare una persona speciale ed unica dal mio arrivo a Firenze fino alla mia panchina d’argento: è stato sempre leale, critico e speciale. Speciale nell'amare il suo lavoro, la sua Firenze... e soprattutto la sua Fiorentina ma cercando di rimanere sempre professionale nel suo lavoro... Con un grande abbraccio e saluto: sono sicuro che continuerai da lassù a proteggere la tua penna e soprattutto la tua viola. Tvb Alessandro". Angelo Giorgetti de La Nazione sul suo profilo Facebook: "Se n'è andato un campione. Ciccio Rialti, mi hai insegnato troppe cose che ora non mi vengono in mente per ricordarti come sarebbe giusto". Mario Tenerani di Lady Radio: "Ciccio non ci credo.... Non è possibile... 'Dobbiamo andare in trasferta, poi c'è da organizzare il ritiro... Ok, vado piano in auto, i giornali prendili tu però'... 'A che ora parlano i viola? Si, hai ragione potevo far meglio, ma vedrai imparerò'. Non so se poi ho imparato, mi hai insegnato tantissimo però. E bravo come te non lo sarò mai. Non dimenticherò nulla: 25 anni di viaggi in Italia e all'estero, partite belle e brutte, sono un pezzo di vita e di cifra umana. Riposa in pace Ciccio". Xavier Xacobelli di Tuttosport: "Ciccio enciclopedia ambulante della Fiorentina. Ciccio che sulla Fiorentina ne sapeva sempre una più degli altri. Ciccio che coniugava la passione per la Viola a quella per il giornalismo vero, vissuto sul campo, consumando le suole delle scarpe quando internet non c'era e di social c'era la sua congenita capacità di socializzare con il mondo in cui era totalmente immerso. Poi, la prima domenica di aprile, alle dieci di sera, arriva una telefonata. Ictus, ti dicono. E non riesci a credere che Ciccio è andato via".
POLVEROSI: "Sandro, così no. Il giornale era una parte di te. Mi ricordo nel 2004..."
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