La squadra viola, lunedì al Franchi, farà capire i suoi reali valori contro un allenatore alla sua 'ultima spiaggia'

Dopo la disfatta di Milano, dove la squadra si è sciolta dopo solo un quarto d'ora, per la Fiorentina si avvicina la partita spartiacque, quella che può far capire i suoi reali valori. Nonostante sia penalizzata dall'improvvisa positività al Covid-19 di mister Prandelli, la squadra viola deve far vedere alla società e all'ambiente che non è solo una squadra da salvezza. La classifica attuale dice questo, senza dubbio, ma è arrivato il momento di far vedere cosa è capace di fare una squadra con una delle difese più solide e uno dei centrocampi più forti d'Italia, come sottolinea spesso il DS Pradè. Dopo nove gare ed un cambio tecnico sono finiti gli alibi per i giocatori, i quali affermano di essere sempre stati legati a Beppe Iachini ma tutto pare meno che in campo, dove dopo la prima partita vinta col Toro e la rocambolesca sconfitta con l'Inter sembra che tutti abbiano alzato bandiera bianca.

Forse di questa parola si è abusato troppo, anche perchè per tutti doveva essere col Parma ma stavolta, alla decima partita di campionato, è arrivata veramente la partita spartiacque, quella della consapevolezza. Quale avversario migliore per capirlo: un Genoa agguerrito, sulla stessa barca, con un tecnico come Rolando Maran che si gioca la panchina e che, quasi sicuramente, vorrà venire a Firenze a far vedere di cosa è capace, dopo aver guidato lo scorso anno un Cagliari che nel girone di andata lottava per le zone alte di classifica. Insomma, c'è da aspettare e sperare che lunedì le cose vadano per il verso giusto, sperando che sia una partita che ricompatti squadra, piazza e addetti ai lavori, per il bene di questa squadra.

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