Biraghi: "Lasciare la Fiorentina per me è stata una grande... "
L'ex capitano viola è tornato a parlare del suo addio a Firenze

Dopo il suo congedo dalla Fiorentina, Cristiano Biraghi è intervenuto per la prima volta dai canali ufficiali del Torino, da giocatore granata. Il giocatore ha ripercorso così l'ultimo periodo della sua carriera a Firenze.
Il legame con la Fiorentina
Sono stati intensi a livello di emozioni, erano sette anni che vivevo a Firenze, una città non come le altre dal punto di vista del calore e dell’affetto. Sono stati sette anni intensi, sette a Firenze valgono di più di quanto è passato. È capitata questa grande opportunità e sono molto grato a chi mi ha voluto qui, inizio questa avventura fantastica con una maglia gloriosa e con una storia di enorme rispetto. È stato un mix di emozioni: prima la delusione di dover lasciare Firenze, poi la gioia di arrivare qui. La voglia è la base di ogni cosa che vuoi fare, devi sempre avere voglia di dimostrare. Poi ho qualità ed esperienza, vengono dopo e le metto al servizio della squadra.

Il suo punto di vista sulle due finali di Conference League
Sono sconfitte che fanno parte della carriera, come nella vita. Purtroppo la sconfitta è all’ordine del giorno, sono più le sconfitte che le vittorie a parte qualche caso sporadico. Ma fa sempre male: ci credevo molto in queste finali, avevamo creato qualcosa di straordinario ed eravamo un gruppo unito. Volevamo portare un trofeo per le persone perse durante il cammino, penso ad Astori e a Barone. Era un obiettivo portare un risultato magnifico in una città dove manca un trofeo da tanti anni: vederselo portare via all’ultimo, è una delusione che mi rimarrà tutta la vita. Sarà un ricordo negativo, ma nel calcio e nella vita bisogna girare voltare e imparare dagli errori, lottando e andando avanti.