Biraghi: "Avevo il poster di Ronaldo in camera, ma non..."
Ai microfoni della società viola il capitano della Fiorentina Cristiano Biraghi ha raccontato di sè e del suo passato, ma non solo
E' stato intervista dai microfoni ufficiali della società il capitano della Fiorentina Cristiano Biraghi. Nel corso di una lunga intervista, il terzino sinistro gigliato ha svelato anche alcuni retroscena sulla propria infanzia, ma non solo:
"Tiro a giro? E' nata questa cosa dopo la partita contro il Genoa, o forse prima. Ci metto un po' di forza nel farlo, poi ognuno ha il suo metodo"
“Tifosi? Bello il loro coro per me, nonostante le frizioni avute in passato. In generale non cambio mai per nessuno, posso sembrare antipatico e distante all'inizio. Non faccio mai un'impressione positiva al primo incontro, ma lo capisco. Non ci posso fare niente, per una questione caratteriale. Anche mia moglie mi massacra sempre su questa roba, però è così”
“Cos'è cambiato quest'anno? Da Moena si sentiva un'aria differente rispetto a prima. Un entusiasmo differente. Già dai primi giorni si capiva, non c'era bisogno che arrivassero prima i risultati. Quello che stiamo dimostrando è quello, siamo squadra. Con società e tifo siamo un tutt'uno ed è bello così”.
“Viola Park? Siamo venuti ad agosto e vedo che sono andati molto avanti. una struttura di questo genere dà orgoglio, specie al nostro presidente che aspettiamo sempre con piacere qui in Italia. Lui sta costruendo una cosa importantissima. E' fondamentale. E' bello sapere che il nostro presidente pensi a tutta la Fiorentina, dai giovani passando per le ragazze”.
“Vincenzo Italiano? Abbiamo un bellissimo rapporto. Parliamo di tante cose. Tra i suoi pregi apprezzo molto la sincerità. Ci confrontiamo molto, il suo arrivo ci ha dato molto. Quello che abbiamo fatto in campionato è anche merito suo. Ci ha dato una precisa identità. in dieci anni non ho mai toccato così tante volte il pallone sul campo e con il suo modo di giocare ci divertiamo. E ci sentiamo tutti responsabili”.
“I nuovi arrivati? Sono arrivati da poco, ma si sono già ambientati. Sicuramente avranno bisogno di maggiore tempo con lingua e schemi diversi. Ma il nostro è un gruppo sano e anche grazie alla società ambientarsi è solò una questione di giorni. Ci siamo messi anche a disposizione per guidarli attraverso la nostra città".
“Firenze? Sono arrivato cinque anni fa e avevo una sola bambina. Con mia moglie ci siamo trovati subito bene e abbiamo avuto la nostra seconda figlia. Troppo bella, non ti stanchi mai di vedere i suoi monumenti”.
“Mia sorella? E' una grande mia tifosa, abbiamo un grande rapporto”.
“Quali sport mi piacciono oltre al calcio? Mi piace anche il ciclismo, oltre alla Boxe. McGregor? Mi ha risposto tramite un amico che si allena con lui e gli ha recapitato un mio messaggio. Era contento e l'aspettiamo al Franchi".
“Cosa avrei fatto se non avessi fatto il calciatore? In famiglia tutti abbiamo giocato a calcio. Ho iniziato a cinque anni, all'inizio pensi a divertirti sino ai 16 anni più o meno. Poi dopo, se sei bravo e hai qualcosa in più diventa una professione”.
“Di chi avevo il poster in camera? Di Ronaldo. Non Cristiano, ma parlo del ‘Fenomeno’. Maicon anche. Poi quando ho conosciuto Materazzi… Grande uomo”.
“Le mie figlie? La piccola sa che il papà gioca, ma non mi riconosce ancora in televisione a differenza della grande. Loro sono la mia forza”.
“I miei amici d'infanzia? Anche se ci vediamo poco, siamo molto legati. A loro ed alla terra in cui sono cresciuto. Siamo in 4-5, ci sentiamo spesso”.
"Mia moglie? Con i miei è tra le persone che mi conoscono davvero. Porto tutti nel cuore. Io difficilmente mi apre e nessuno mi conoscerà come mi conoscono loro".
LEGGI ANCHE: Fiorentina, Il club di Commisso è tra gli 8 club su 20 che...
LEGGI ANCHE: Dragowski, il procuratore del polacco ha fatto capire...