Domenico Berardi o Jonathan Ikoné? Affidarsi alla garanzia fatta a persona nel ruolo di esterno destro oppure all'estro ed alla gioventù del francese? Una cosa è fin troppo certa, da mesi, ormai: serve un quinto esterno. Vincenzo Italiano lo aveva chiesto, garbatamente, sin dallo scorso ritiro estivo svolto a Moena: ma non è arrivato. 

O, almeno, non durante la scorsa estate. Infatti, a gennaio il dilemma potrebbe essere presto risolto grazie all'accelerata sul francese del LOSC Lille da parte dei dirigenti viola. L’affare è, ormai, dato per fatto e ci sarebbe addirittura già fissata la data d'arrivo dell'esterno offensivo. La società gigliata, se volesse, lo prenderebbe oggi stesso: ma vuole aspettare e seguire con attenzione l'affare relativo a Domenico Berardi per, eventualmente, tentare l'affondo finale. Un interrogativo, nel frattempo, regna predominante: Jonathan Ikoné è davvero l'alternativa giusta a Berardi?

Condividono il ruolo e le ambizioni, differiscono in prezzo e carta d'identità. Per non parlare, poi, del palmarès. Dalla Francia non sono più di tanto esosi ed i dirigenti dei mastini chiedono per la cessione del classe ‘98 solo 15 milioni di euro, almeno dieci in meno rispetto a quanto chiesto sinora dal Sassuolo per Mimmo Berardi (classe '94). Per quest’ultimo, invece, Carnevali & company chiedono, difatti, 25 milioni di euro + bonus.

In carriera Ikoné, ex Paris Saint-Germain, ha già vinto il doppio dei trofei conseguiti da Berardi. Con i parigini e con lo stesso Lille, Jonathan Ikoné ha, intanto, messo in bacheca un campionato di Francia, una Coppa di Lega Francese, due Supercoppe Francesi ed un Europeo per Nazioni Under 17. Berardi vanta “solo” un Europeo di calcio per Nazionali (vissuto da indiscusso protagonista) ed un campionato di Serie B.

Chiaramente l'esperienza offerta sul piatto dall'esterno neroverde, sommo conoscitore del campionato italiano, è di tutt'altra caratura rispetto a quella che potrebbe far pervenire il giovane Ikoné, ma l'ex PSG avrebbe tutte le carte in tavola per fare bene in prospettiva. Ed in dirigenza gigliata la programmazione per il futuro è l'imperativo categorico numero uno.

Quest'anno il giovane Ikonè in 22 presenze ha collezionato 2 gol e nessun assist. Berardi, invece, ha già segnato sul pallottoliere 7 gol e 6 assist in 14 presenze. I numeri giocherebbero in favore dell'italiano, ma sulla tenuta fisica vince alla grande il francese: un dettaglio di non poco conto. 

Basti pensare, per esempio, che sinora Ikoné in 5 anni di carriera da professionista è stato assente dal campo solo 25 giorni per un infortunio rimediato alla caviglia nel 2017. Per il resto della carriera ha, invece, sempre tenuto bene (almeno finora). Berardi, invece, in dieci anni di carriera ha subìto svariati infortuni che lo hanno tenuto lontano dai campi, per un motivo o per un altro, per quasi un anno. Problemi al ginocchio, agli adduttori, stiramenti di legamenti vari che, in tutto, lo hanno reso indisponibile negli anni per 347 giorni.

Insomma, due pedine differenti che, tuttavia, servirebbero come il pane ed in fretta a Vincenzo Italiano: andando a coprire a modo quel quinto ruolo vacante. Così facendo, l'Europa può non costituire più un sogno: ma un valido obiettivo.

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