L'ex portiere viola Giovanni Galli è intervenuto a TMW Radio: "Ci manca un'indicazione forte. Germania e Francia hanno fatto diversamente ma ha scelto sempre il Governo, in Italia c'è contrasto ed ogni esponente dice la sua. Sta al governo dire se si gioca o no. Se metti parametri ai quali il calcio non può sopravvivere, senza contatto i giocatori non vorrei fossero condizionati. Oggi c'è uno stato di confusione, qualcuno deve decidere e determinare, con gli altri che si adeguano. Pensate che, iniziandosi ad allenare per bene il 28, dopo quindici giorni i calciatori siano pronti a sostenere una ripresa giocata ogni tre giorni? Oggi comunque c'è una conoscenza diversa del virus rispetto a due mesi fa, la situazione è cambiata. Se ragioni ancora con quella testa non ricominci, oggi servirebbe il buonsenso per ripartire, ma con tutti quei paletti non riparte il calcio né altre attività. I playoff possono aiutare? Guardate la Bundesliga, ci sono stati otto infortuni. Questo vuol dire qualcosa... Allenandoti con il freno a mano tirato, quando arrivi all'adrenalina della partita sei portato a mettere il fisico oltre la soglia, e normalmente già hai rischio di farti male. Pensate a quello che si fa male la domenica, e fino al sabato fa un percorso per rientrare senza farsi male. Entra in campo e dopo cinque minuti esce perché si è fatto male. Secondo me c'è un grande rischio di infortuni, allenarsi in garage o sul tapis-roulant è totalmente diverso da movimento e condizioni di una partita".
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