Fiorentina: Giochi di potere e non di forze
La Fiorentina ha scacciato Mendes e Gattuso. Due stranieri alla corte di Commisso che volevano usurparlo del potere dall’interno. I buoni re riconoscono subito le fandonie e i giochi della retorica. Vogliono essere circondati da uomini fidati. Uomini che non sempre possono condividere ciò che i re pensano e dicono. Infatti, quale miglior modo di governare, se non quello nel quale un sovrano sa di essere accompagnato da persone dirette e sincere.
Commisso, che certo non è un re o un sovrano in generale, vuole nella Fiorentina personalità chiare, coerenti, sincere e, soprattutto, dirette. Mendes stava per divenire un falso consigliere. Gattuso non falso, ma raggirabile. Burattinaio e burattino. Le doti e il nome sfruttati dallo sfruttatore più incallito. Comunque: non convinci che la maglia sia viola, se l’altro la vede bianca o rossa. Nel senso che non si può perdere tempo. Commisso lo fa fruttare.
Mendes sembra uno stregone che assoggetta le menti deboli. Gattuso ha una mente debole e, per ciò, credulona. Ma questo non lo colpevolizza. Vive cieco di chi lo accompagna e gli sussurra all’orecchio, con voce sibilante, le azioni che lui deve compiere, convincendolo che sia lui, in effetti, a volerle. Occhio, che per ogni tesoro c’è sempre un drago. E quello sputa fuoco: “Roba mia, vieni via con me”.
Persone dirette e sincere. Lavoratori. Caratteri attivi e dediti alle loro mansioni. Antognoni non rispecchia niente di tutto questo. Ha mai parlato ai giocatori? Ha mai sbattuto la porta dopo una figuraccia, e la scorsa stagione ce ne sono state parecchie, e fatto una ramanzina a tutti nello spogliatoio? La bandiera è bandiera quando la si sventola, perché è “presente”. L’Unico 10 vede solo le poltrone vecchie e polverose. Stare coi giovani lo potrebbe riattivare, fargli tornare la voglia di agire. Se il cuore parla e non il sedere, allora gli converrebbe accettare l’offerta della Fiorentina. Meglio declassato che licenziato. La società viola vuole che la bandiera sia bandiera e che, dunque, sia sempre lì a vigilare.