Su Facebook il giornalista e corrispondente a New York Massimo Basile ha commentato l’iniziativa della Fiorentina di intitolare uno degli stadi del Viola Park alla Curva Fiesole: “E’ stata un’idea geniale dal punto di vista societario: fare entrare in casa qualcuno è un grosso onore, nella cultura italoamericana, che merita riconoscenza. Entrando ufficialmente nelle infrastrutture del club, da ora in poi la curva non potrà più contestare la proprietà, dunque sé stessa. Non solo per una questione di riconoscenza, ma formalmente. E questo senza che la società ci metta un dollaro più di quelli necessari a realizzare la targa”.

E poi, sugli allenatori in generale: “Per allenare i grandi giocatori, servono grandi allenatori. Non è più facile, è vero il contrario: devi avere il carisma per entrare nella testa di giocatori-azienda che possono distruggerti, devi toccare le corde giuste, diverse per ogni atleta, e parlare lo stesso linguaggio del calcio, inviare messaggi di leadership nei momenti di difficoltà, importi in un gruppo formato da milionari e star. Secondo me Pep Guardiola è uno di questi, come lo sono Ancelotti, Mourinho e Klopp. Allegri, Inzaghi, Conte, Pochettino sono ottimi allenatori, ma di un livello inferiore, seppure sopra la media. Il calcio non è somma aritmetica di talento. È l’allenatore, il ruolo più difficile nel calcio, a rendere quella somma vincente. Più quella somma si avvicina a cento, più diventa necessario il fuoriclasse in panchina per aggiungere l’ultimo centimetro, che fa la differenza”.

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