Lulù Oliveira, ex giocatore della Fiorentina, ha parlato di Ranieri suo allenatore in maglia viola oggi al Cagliari dove lo stesso attaccante ha giocato.

Queste le sue parole: “Quella sera sono impazzito anch’io. Bari-Cagliari dell’undici giugno è storia. Un grande Cagliari, giocava bene, anzi benissimo. Mister Ranieri aveva azzeccato tutto. Mancava solo il gol della promozione. Ho sperato e sofferto. A dieci minuti dalla fine ho avuto paura. Il gol non è arrivato, ma quando al 94’ ho visto lo scatto e il cross di Zappa, ho urlato, dai Pavo, questa palla è per te. Mi sono avvicinato al video, gol, gol. Non urlavo così dai miei tempi in maglia rossoblù. Poi il pianto di mister Ranieri mi ha commosso, come ho applaudito il mister quando ha invitato la curva del Cagliari a non infierire sui baresi. Una serata di calcio vero. Mi sono sentito sardo. Ho gioito, grazie Cagliari per l’emozione che mi ha dato quella sera”. 

Poi ricorda il suo passato, racconta il primo incontro con Claudio Ranieri, anni Novanta: “Giocavo nella Fiorentina. Ranieri aveva carta e penna, mi diede subito i primi consigli sul come giocare. L’ho seguito con attenzione per tutta la stagione, mi ha insegnato tanto. Lo ricordo come un grandissimo tecnico, un gradissimo uomo. In carriera di capolavori ne ha fatti tanti. Ma quest’ultimo col Cagliari ha dello straordinario. Il suo segreto? Non lasciare indietro nessuno, guardare con attenzione tutta la sua rosa, senza fare differenza  fra i grandi nomi e l’ultimo dei ragazzi. E ancora, entrare nella testa dei giocatori, farli sentire tutti importanti. Un maestro anche per me. Siamo stati assieme per un anno, si vedeva che avrebbe fatto strada, i suoi successi in Italia e all’estero restano scritti nell’albo del calcio italiano e non solo”.

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