Con l’edizione del Mondiale in Qatar 2022 l’Argentina si è aggiudicata il terzo Mondiale aggiungendo dunque la terza stella sulla maglia bianca e azzurra a strisce. CI sono degli aneddoti che vanno ricondotti alla Fiorentina ogni volta che l’Albiceleste si è seduta sopra il tetto del mondo.

Il primo Mondiale di fede argentina risale al 1978 quando la rosa convocata, poi vincitrice della competizione, giocava interamente in Argentina tranne un certo Mario Kempes che giocava nel Siviglia, il resto tutti in sud america. Tra i convocati figuravano due calciatori in particolare: un certo Daniel Passarella (difensore) ed il suo omonimo Daniel Bertoni, entrambi semi sconosciuti ma presto legati proprio alla squadra viola. A quei tempi la con la maglia viola (chiamata Associazione Calcio Fiorentina) vi giocavano solo calciatori italiani, capitanati da un certo Giancarlo Antognoni.

In quell’anno la Fiorentina non fece un grande campionato, anzi si salvò all’ultima giornata di campionato finendo al 13° posto (la Serie A era composta da 16 squadre e proprio il 13°posto era l’ultima casella che garantiva la permanenza nella massima serie) a pari punti “25”con Genoa e Foggia retrocesse in Serie B con il Pescara. Ma ci fu una svolta quasi societaria e di pensiero, infatti dopo la Coppa al Mondo alzata proprio dall’Argentina, i viola si accorsero di due calciatori, proprio i due Daniel: Bertoni prima e Passarella poi. I due argentini furono proprio tra i primi calciatori stranieri che la viola volle introdurre dopo un rifondamento di generazione puramente italiana. L’anno dopo i viola terminarono sorprendentemente al 7° posto ma rimanendo comunque senza ne fa fama ne gloria.

Poco solo 8 anni, l’Argentina si aggiudicò proprio la vittoria del secondo Mondiale; era il 1986 (ad intercedere tra le due coppe del mondo fu l’Italia ad alzare il trofeo nel Mondiale dell’82), e l’ormai ex campione Passarella indossavano proprio la maglia gigliata (Bertoni fu ceduto un paio di stagioni prima), nella rosa dell’Albiceleste c’era anche un certo Maradona (uno che fece parlare molto poco di se; ironico ovvio).

In quella rosa della Fiorentina militavano ancora una volta tutti ragazzi italiani (tranne Passarella appunto) tra cui un certo Giovanni Galli, Claudio Gentile, Gabriele Oriali, Celeste Pin, Nicola Berti, Daniele Massaro un certo Roberto Baggio capitanati sempre dalla bandiera Giancarlo Antognoni.

La viola concluse quinta quel campionato, vendendo poi alcuni prezzi pregiati e concludendo l’anno dopo al decimo posto finendo la competizione senza ne fama ne gloria.

Due cose però hanno in comune quegli anni: il primo tassello (il più brutto) che la Fiorentina avendo grandi campioni ha terminato il campionato passando nell’anonimato, il secondo (di buon auspicio) che la viola ha sempre reinventato il calciomercato andando a stravolgere le gerarchie per cercare di creare una squadra Mondiale. Vedremo se anche quest’anno si possa godere di colpi come quelli che portarono campioni del Mondo già celebrati e futuri campioni del Mondo.

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