Facciamoci coraggio e diciamocelo chiaramente. Quella di domenica scorsa contro l’Udinese è da annoverarsi tra le peggiori prestazioni della Fiorentina di quest’anno: da non riproporre assolutamente.
Non che i padroni di casa avessero sovrastato con chissà quale potenza sui gigliati, ma dal canto viola la voce arrivava flebile e fioca. Oltre al danno, la beffa: goal di Nestorovski e tutti a casa. Una partita che è risultata sin dai primi minuti equilibrata, certo: ma di una noia clamorosa. Un atteggiamento del quale si potrebbe fare a meno, sinceramente, a questo punto della stagione. Gli alibi non sono più concepibili e bisogna che tutti in viale Manfredo Fanti si prendano, una volta per tutte, le proprie responsabilità. Siamo entrati in marzo e, tempo due mesi, bisogna che arrivino risposte il prima possibile e nell’immediato futuro: senza guardare a quello che verrà. Nikola Milenkovic ne è l’esempio più lampante da questo punto di vista. L’errore, la leggerezza difensiva commessa al minuto di gioco 87’ a Udine è la conferma più trasparente del momento vissuto dal classe ‘97. E le sirene inglesi non aiutano di certo in tal senso. I principali quotidiani sportivi passati in rassegna stampa nella mattinata di ieri lo decretavano quasi all’unisono sulla prestazione del difensore serbo: evento più unico che raro. E la media dei voti assegnati da quest’ultimi risultava essere quella del 4.5: evento più unico che raro anche questo. Perché Milenkovic un giudizio corale avverso del genere non l’aveva mai incassato. Ed è qui che il tifoso quattro domande se le pone: più che legittime. A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno. Ma i segnali che arrivano in tal senso non sono dei più rassicuranti. Negli ultimi tempi, si susseguono sempre più veloci voci secondo cui l’attuale difensore viola sia ricercato oltremanica dai Red Devils del Manchester United in primis: ma non solo. Anche in quel di Londra, sponda gunners, si registra alto l’interesse per il giocatore. Voci che manderebbero allo sbando qualunque giovane calciatore che si rispetti. E l’atteggiamento del nostro Nikola assunto all’uscita dal Centro Sportivo “Davide Astori” nei giorni scorsi, dopo gli allenamenti, ne potrebbe costituire una mezza conferma in tal senso. Tutti i viola, o quasi, si fermano sempre per scattare qualche foto e scambiare qualche convenevole con i tifosi: sempre a debita distanza e con mascherina. Nikola no. Nikola da diverse settimane tira dritto a bordo del suo mostro stradale verde militare: come mai? “Poco male”, penserebbe il tifoso viola: deluso, ma fino ad un certo punto. Perché il sostituto se lo ritrova direttamente in casa: Martinez Quarta, tanto bello a vedersi. Ma nel presente bisogna che l’attuale colonna portante della difesa viola non caschi in tali suggestioni di calciomercato. Caro Nikola, suvvia! Un ultimo sforzo! Capitolo allenatori. Nonostante il più che lodevole sforzo perpetrato da mister Prandelli, prendendo le redini di una creatura non propria e cercando di salvare il salvabile, si pensa subito al possibile sostituto. Perché, pare, che la conferma per quest’ultimo sia più lontana che mai. Nella giornata di ieri un nome nuovo è balzato sui giornali ed è quello di Laurent Blanc. Dopo Maurizio Sarri (ricercato dal Napoli, di nuovo) e Gennaro Gattuso (dato già per partente da Castel Volturno), quello del francese risulterebbe essere la new-entry che stuzzicherebbe il patron viola Rocco Commisso. Perché la programmazione, lo ricordiamo sempre, alla Fiorentina è in atto e, ci auguriamo, passerà dalla rifondazione di alcuni ruoli chiave in società. I tre tecnici sopracitati sono uniti da un unico filo conduttore: l’amore smanioso per il 4-3-3. Una buona notizia per i tifosi e per Josè Maria Callejòn che potrebbe, finalmente, dare il proprio contributo alla causa viola. E l’auspicio più grande è che possa farlo con chi l’aveva fatto esplodere in quel di Napoli, per esempio. Perché un’altra teoria balzata fuori nelle scorse ore è l’arrivo congiunto del tandem Sarri-Giuntoli in quel di Firenze. E quest’ultima congettura, al solito, rappresenterebbe nulla più di una mera suggestione (non impossibile) che darebbe, in ogni caso, la giusta scossa ad una piazza, ormai, frastornata ed inquieta.
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