Era il 20 ottobre 2013, sono passati quasi 10 anni da quel Fiorentina-Juventus terminato 4-2. Starete pensando: ma cosa c’entra con gli scontri di ieri? Tanto.

Non starò qui a ricordare il pomeriggio strepitoso, emozionante e indimenticabile che il Franchi e tutti i tifosi viola hanno ormai impresso nelle partite goduriose viola di sempre contro i rivali storici.

Ma voglio ricordare un episodio, anzi due; prima però dobbiamo aprire una parentesi.

Ieri Lukaku, dopo esser stato deriso dai tifosi di fede bianconera (nei limiti o no non sta a me giudicare), l’attaccante belga segna un gol pesante, all’ultimo respiro, in una semifinale di coppa si è sentito in dovere di zittire anche sportivamente chi lo ha criticato per oltre 90 minuti.

Subito dopo, i vari Cuadrado, Bonucci (in campo) e poi Danilo e soprattutto Perin (Con le dichiarazioni: “È una mancanza di rispetto esultare sotto la curva della squadra avversaria”); hanno espresso il loro dissenso per quel gesto, quello del dito davanti alla bocca di Lukaku. Parentesi chiusa, torniamo al Fiorentina-Juventus.

Il parallelismo? Minuto 37’ Tevez segna e sotto la Fiesole mitraglia il cuore e la leggenda che riecheggia dentro tutti i sostenitori della Fiorentina, non un offesa ma un oltraggio; così senza motivo, giusto per provocare e far insorgere il popolo viola. Passano 3 minuti e il rispettoso Pogba fa praticamente la stessa cosa, come se la pesantezza del gesto non fosse stata chiara, come se la provocazione non fosse stata sufficiente. Nessun calciatore viola andò li a contestare l’esultanza o a dare inizio a diversi scontri. Nessuno intervenne davanti ai microfoni dei giornalisti per denunciare la provocazione o l’accaduto. Tutto archiviato come una semplice esultanza.

Allora cari tifosi Juventini, prima di  insorgere iniziate a guardare indietro; e personalmente non accetto lezioni di buonsenso da parte dei tifosi e calciatori della Juventus

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