STADIO, Pessina: "Le vecchie aggiunte si possono togliere, ma non vanno sostituite con qualcosa di peggiore. Coperture? Questa è la nostra idea..."
Andrea Pessina, soprintendente dei beni culturali, è intervenuto dalla Commissione di Cultura e Sport del Comune. Queste le sue parole:
“Franchi? Vanno definite le funzioni accessorie dello spazio. Una delle potenzialità è, come un passato, per altri sport e concerti. È un equilibrio difficile, da una parte non puoi strozzare la gallina ma devi dirgli dove fare le uova. Faccio parte di concorsi, a volte capita che ne vengano proposti di inaccettabili per la città ed il monumento. Per questo bisogna spiegare bene a chi parteciperà al bando come si può intervenire. Parere Mibact? Non è vangelo, le aggiunte degli anni ’50 e ’80 si possono demolire. Spero non vengano sostituite con qualcosa di peggiore. Va chiarito anche un altro aspetto: la Fiorentina deve poter giocare, lo stadio non sarà nuovo in poco tempo. Una delle questioni da porre a concorso è come intervenire lasciando giocare la squadra in quel periodo.
La gru agli Uffizi? È servita a far sì che gli Uffizi non fossero mai chiusi durante i lavori. Mentre si interveniva era necessario continuare le visite, sono cose da chiarire. Un conto è un cantiere a stadio vuoto, un’altro con le partite da giocare. Questo può incidere anche sulle scelte progettuali, su che tipo di intervento fare. Non siamo nel caso in cui si demolisce e si ricostruisce. Coperture? Possono essere fatte, ne avevamo parlato con la Fiorentina: loro immaginavano dei teli speciali. Si può fare con grandi pali intorno allo stadio che non devono rendere invisibile lo stadio da fuori. Ma si potrebbe fare anche costruendo curve all’interno dello stadio, in ogni caso serve materiale leggero. Franchi che sta crollando? È stato scritto su alcuni giornali ma non è così.
Se lo stadio venisse coperto e poi si procedesse a verificare le armature, sicuramente lo stadio avrebbe una vita altrettanto lunga tale da giustificare un investimento consistente. Restauro? Ammette che se una parte non è salvabile venga sostituita, ma non che in maniera semplicistica venga demolita. In questo anno e mezzo non ho mai cambiato posizione, ho sempre ribadito la disponibilità a confrontarsi per capire come evitare che questa struttura venga abbandonata. Perdonatemi lo sfogo, a volte la Soprintendenza è il capro espiatorio: la nostra è una struttura con pecche e limiti, lo so per primo e ammetto. E’ semplice dire che siamo noi a bocciare quando invece certe cose sui nostri tavoli non sono mai arrivate. Ci vuole correttezza nei rapporti, è facile giocare al massacro con noi. Ai giornali ha fatto comodo alimentare alcune polemiche che non ci sono mai state”.
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