Ecco la seconda e ultima parte dell'intervista a Nikola Milenkovic ai microfoni della Gazzetta dello Sport:  E di Ribery? «Frank è un fenomeno. Un trascinatore che mette la sua enorme voglia in campo. Ha carisma e classe infinita». I suoi sogni professionali? «Cerco sempre di alzare il livello dell’asticella e ovviamente vincere trofei importanti col club e con la Nazionale». Commisso? «È una persona eccezionale. Sin dal suo arrivo ha mostrato tutto il suo entusiasmo e l’attaccamento per la Fiorentina e la città di Firenze. Ha subito dato il via per il nuovo centro sportivo, che sarà il più grande d’Italia, ha investito molto nel mercato di gennaio, ce la sta mettendo tutta per poter costruire uno stadio nuovo e moderno. Questo dimostra la sua serietà e la sua ambizione». L’immagine rimastale negli occhi della tragedia Covid-19? «Davvero tante: le persone che hanno combattuto in prima linea, medici, infermieri, volontari, forze dell’ordine che, pur stremati, hanno continuato a fare di tutto spesso mettendo la vita degli altri davanti alla propria. Poi c’è l’immagine terribile dei carri dell’esercito che portano via le vittime da alcuni centri della Lombardia senza che potessero nemmeno ricevere l’ultimo saluto dai cari» Le sue passioni extra calcio? «Mi piace stare in casa con la famiglia e con gli amici, vedere film e serie tv. In questo periodo ho dedicato molto tempo ad approfondire la conoscenza della lingua italiana e la storia del Paese. Mi piace anche giocare alla play sfidando online amici e compagni». Chi vincerà lo scudetto se si dovesse ripartire? «Fino allo stop era un torneo equilibrato, ora ci saranno molte incognite. La Juventus ha campioni assoluti, non mi sorprende in vetta. La Lazio invece ha trovato una continuità impressionante con un attacco fortissimo ed un centrocampo strepitoso guidato da Milinkovic Savic che sta facendo vedere tutto il suo talento. L’Inter al momento è un po’ più staccata ma ha tutte le possibilità per recuperare. Non dimentichiamo che è guidata da un grande allenatore come Conte». Ci sono nuovi talenti in Serbia che consiglierebbe alla Fiorentina e al calcio italiano? «Tanti i giovani interessanti, in particolare direi Filip Stevanovic, Partizan: è un 2002». Lei ha segnato qualche gol: quale il più bello? E quello che vorrebbe segnare? «Il mio più bello al Chievo, alla prima giornata 2018-19. Inaspettato ma davvero splendido. In questa stagione stavo segnando con maggiore continuità, spero di continuare. Vorrei realizzare una rete importante sotto la Fiesole». Un episodio curioso del periodo blindato in casa? «Mi sono cimentato in cucina. Ho cucinato la stessa cosa, con stessi ingredienti, vari giorni: ma il primo aveva il sapore di cibo italiano, il giorno dopo serbo, poi arabo.... Meglio che pensi solo al pallone». Lo riporta la Gazzetta dello Sport.
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