Dalla scelta sul futuro di Vlahovic si capirà che Fiorentina sta nascendo. Commisso e l’indizio velato che lancia Gattuso verso Firenze
Ieri in mattinata è andata in scena in casa Fiorentina una conferenza stampa del presidente viola, Rocco Commisso, abbastanza “frizzante”, per usare un eufemismo. Adesso, tralasciando l’uragano mediatico che si è abbattuto sul fronte della scontro tra Commisso e i giornalisti, ci sono stati (per fortuna) anche alcuni temi calcistici importanti che è interessante analizzare e sviluppare.
Il primo in ordine cronologico ha riguardato il futuro della panchina viola. Iniziamo col dire che non c’è stato nessun annuncio ufficiale, come magari in molti si aspettavano, ma bensì un ulteriore rinvio al temine del campionato (23 maggio) della comunicazione della decisone riguardo alla nuova guida tecnica. L’unico indizio lanciato da Commisso è stato dato quando ha rivelato che il prossimo tecnico della Fiorentina sarà un vincente. Ora, dato che il profilo maggiormente accreditato per assumere questa veste è quello di Gennaro Gattuso, la definizione data dal patron viola non andrebbe in contrasto con la figura di Rino che, al di la degli innumerevoli successi accumulati da giocatore al Milan e in Nazionale, ha anche già alzato un trofeo da allenatore del Napoli e lo ha fatto battendo in finale di Coppa Italia lo scorso anno la Juventus. Che sia dunque davvero il nome di Gattuso quello ormai definitivamente scelto per guidare la Fiorentina la prossima stagione, o magari ci sarà il colpo ad effetto in stile Roma-Mourinho?
Il secondo tema toccato è probabilmente quello che in questo momento più sta a cuore ai tifosi viola. Vlahovic resta o va via? Ebbene sì perché il tifoso, giustamente, in questo momento vede nella scelta attorno al futuro del gioiello serbo della Fiorentina, arrivato a segnare 21 gol in una squadra in lotta per la retrocessione (il tutto essendo un classe 2000) la chiave di volta per il futuro prossimo del club a livello sportivo. A sentir parlare il presidente italoamericano l’intenzione del club sembrerebbe essere più che chiara: “Il mio desiderio è di trattenere Dusan, ma ancora non ci sono stati incontri nelle ultime settimane, solo alcuni negli ultimi mesi. Al termine della stagione ne riparleremo, ma l’intenzione è di tenerlo”. La speranza è che dalle parole si passi presto ai fatti, anche perché gli occhi di mezza Europa sono già ben puntati sul talento gigliato e lo spettro di un Chiesa bis aleggia ancor a in quel di Firenze.
Infine altri due temi che sono stati toccati, anche se solo marginalmente, riguardano il futuro sia di Ribery, in merito al quale Commisso non ha dato novità ma ha semplicemente rimandato a fine stagione come fatto per il tema allenatore, e il tema relativo al rinnovo di Pradè, sempre più vicino a prolungare la sua permanenza alla Fiorentina nonostante due stagioni che lo hanno visto andare ben al di sotto delle aspettative. Anche per l’attuale dirigente viola si dovrà attendere il 23 maggio, con la speranza che il grosso del lavoro riguardante la programmazione sia già stato fatto e che una Fiorentina “vincente” sia pronta a partire con un nuovo ciclo, perché alla fine è questo quello che interessa al tifoso…
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