Nel calcio moderno un fattore fondamentale risulta essere quello dei dati.  Qualsiasi considerazione venga presa in esame viene fatta, come si dice, dati alla mano.  Ma il calcio è fatto di mera statistica?   Si può ridurre tutto ad una serie di dati freddi e spassionati?  Per quanto questo modus operandi sembri andare per la maggiore  nella realtà dei fatti non é così; il calcio é uno sport fatto di sensazioni ed emozioni che spesso non é nemmeno possibile definire a parole.  Al netto di tutte le analisi statistiche possibili ed immaginabili fatte sino ad ora ci chiediamo: che sensazioni ci lascia la Fiorentina di Italiano  dopo le prime 12 giornate?  La squadra viola si é trovata ad avere una delle panchine più calde della serie A sulla quale si sono avvicendati Montella, Iachini, Prandelli e ,anche se per pochissimo, Gattuso.  Vincenzo Italiano non si è fatto intimidire da una realtà potenzialmente difficile come quella fiorentina, riuscendo in poco tempo a plasmare i giocatori a sua immagine e somiglianza, per così dire, trasmettendo il suo credo, riscuotendo il plauso degli addetti ai lavori anche quando il risultato non ha sorriso alla squadra gigliata (pensiamo, ad esempio, agli scontri diretti con le cosiddette big). Per non parlare della risonanza avuta sui tifosi, rinfrancati e sempre più coinvolti dall'entusiasmo di Mister Italiano e del suo gruppo nonostante il caso Vlahovic che rimane un punto fermo di questa squadra.  Un'idea di gioco, l'attenzione, la grinta e la forza di non mollare fino all'ultimo minuto sono segnali importanti che non si vedevano da tempo al Franchi, dove negli anni passati sembravano regnare il caos tattico e l'incertezza tecnica.  Ad oggi la sensazione é quella di una Fiorentina quale squadra vera e che possa lottare  anche per traguardi ambiziosi, lavorando giorno dopo giorno, una partita alla volta.

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