Matteo Marcenaro
Matteo Marcenaro

Sia La Gazzetta Dello Sport che Il Corriere dello Sport analizzano la prestazione dell'arbitro di Lazio-Fiorentina, Matteo Marcenaro. Di seguito le due analisi:

Marcenaro

LA GAZZETTA DELLO SPORT 5,5

Marcenaro si perde alcuni falli o ne inverte altri ma si rifà un po’ nel finale quando - in diretta - evidenzia il rigore per la Lazio. Minuto 93, cross da sinistra, Vecino colpisce di testa e Milenkovic - cercando l’avversario - tiene il braccio sinistro largo, con l’arto che impatta la palla “sporcandone” la traiettoria. Rigore netto. Al 13’ pt, gol annullato ai viola: un check-Var rileva che Beltran addomestica di avambraccio il lancio di Bonaventura. Mancano due ammonizioni: a Zaccagni (18’ pt per fallo su Parisi) e a Ranieri nella ripresa (44’ st) quando spintona Lazzari in fuga. Ikone-Rovella a fine primo tempo? Prima sembra il viola a spingere, scintille, giallo a entrambi.

 

CORRIERE DELLO SPORT 6,5

Fischia in campo, ed è bravo Marcenaro, il rigore: colpo di testa di Vecino, Milenkovic allarga il braccio sinistro, pallone sul braccio (bicipite e non deltoide, la differenza di centimetri è decisiva sulla punibilità) e poi sul volto del viola: penalty.  Rischia molto Rovella, il rigore però non c’è, o almeno non è così clamoroso. Perché Ikoné, quando il biancoceleste gli mette la mano sulla spalla, è già molto sbilanciato in avanti, quasi parallelo al terreno. E il contatto precedente non è punibile, visto che arriva spalla contro spalla (e forse lo sa anche Ikoné, da terra prova a giocare il pallone). Netto controllo con la mano (sinistra) di Beltran, che si aggiusta il lungo lancio di Bonaventura: Marcenaro non se ne accorge, neanche Cipressa (male, aveva visuale libera ma era in ritardo, arretrato): intervento del VAR, overrule, gol annullato.

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