Sérgio Miguel Relvas de Oliveira, conosciuto semplicemente come Sergio Oliveira, è uno dei migliori centrocampisti in giro per l'Europa. A mettere tutto nero su bianco ci ha pensato la Uefa, annunciando attraverso i propri canali ufficiali la lista completa dei 23 migliori giocatori della Champions League appena conclusa, edizione che ha visto la squadra portoghese protagonista di un'autentica cavalcata, tanto memorabile quanto inaspettata, guidati dal proprio capitano con tanto di barba e codino. La stagione volta al termine ha però più in generale sancito la definitiva consacrazione (e rivincita) del classe '92 da sempre nelle file dei
dragoes ma mai vero protagonista della squadra. Il giovane Sergio fu acquistato per poche centinaia d'euro dal Porto dalla squadra della sua città natale, Paços de Brandão, per completare così tutta la trafila nel settore giovanile dei bianco blu. Le opportunità però, arrivato alla soglia dei 20 anni, scarseggiavano e dunque per il tuttofare del centrocampo comincia un lungo peregrinare per l'Europa in cerca della ribalta. Paços Ferreira, Nantes e poi Paok Salonicco; nel 2018 Oliveira fa ritorno alla base dopo 3 prestiti in 6 anni in punta di piedi, stupendo però tutti fin dall'inizio e guadagnandosi a poco a poco un posto da titolare e qualche convocazione in Nazionale, di cui ora è un punto fermo anche in vista di Euro 2020. I numeri della stagione 20/21 incorniciano il climax ascendente della carriera del giocatore: 43 presenze, 20 gol e 7 assist. Un giocatore eclettico, un vero e proprio metronomo del centrocampo; eppure Oliveira nasce trequartista, come 10 puro. L'invenzione di arretrarlo e consegnargli le chiavi del centrocampo nel 4-4-2 la si deve a Sergio Conceicao. Adesso smuoverlo dalla cabina di regia suona impensabile, anche perchè, e i numeri lo dimostrano, il suo apporto in fase realizzativa è per di più accresciuto, anche per le sue doti nei calci da fermo e nelle conclusioni da fuori area, chiedere conferma alla Juventus.
