I titolari contano, la differenza è abissale: dubbi sul collettivo?
La differenza tra i cosiddetti ‘titolari’ e le alternative è una differenza palpabile, che si può toccare con mano
La differenza tra i cosiddetti ‘titolari’ e le alternative è una differenza palpabile, che si può toccare con mano. Ad analizzare questo aspetto è anche l'edizione odierna del Corriere Fiorentino:
Vittoria di estrema importanza
La Fiorentina ha ottenuto una vittoria fondamentale in Conference League, necessaria per risistemare la classifica del girone e prepararsi con serenità alla sfida cruciale contro l’Inter in Serie A. La partita è stata affrontata con il minimo sforzo e con una formazione parzialmente modificata: Palladino ha schierato una squadra mista tra titolari e riserve, con alcune scelte obbligate e la novità di Quarta a centrocampo al fianco di Mandragora, in assenza di Adli e altre opzioni.
La prestazione non convince a pieno e all'orizzonte c'è l'Inter
La prestazione iniziale della Fiorentina è stata lenta e poco brillante, evidenziando il divario tra titolari e alternative, specialmente a centrocampo e in attacco. Nonostante le difficoltà, il gol iniziale nato da una combinazione tra Ikonè e Dodò ha sbloccato il match, seguito da un autogol per il 2-0. La partita si è complicata con errori difensivi, incluso un grave errore di Terracciano sul 3-2 finale, ma le individualità di spicco, come Quarta, si sono rivelate decisive.
In vista della sfida contro l’Inter, restano dubbi sull’efficacia collettiva della squadra, ma il talento dei singoli sarà fondamentale per affrontare un appuntamento tanto atteso dalla città.