Dossena: "Nessuna colpa al CT, in campo quelli siamo. Bisogna..."
Ai microfoni di Radio Bruno Toscana è intervenuto l'ex centrocampista della Nazionale italiana di calcio Beppe Dossena, sull'attuale momento vissuto dal calcio italiano ma non solo
E' intervenuto ai microfoni di Radio Bruno Toscana l'ex centrocampista della Nazionale italiana di calcio Giuseppe Dossena, da tutti conosciuto come Beppe.
“Italia-Macedonia? Se non la batti… C'è sorpresa. Ma va analizzato piuttosto il percorso che ci ha portati fin qui, come i match contro la Bulgaria e la Svizzera. I problemi ci sono. Gli Europei sono stati vinti meritatamente, con un po' di fortuna. Ma i problemi sono rimasti gli stessi. Il nostro calcio ed il movimento continua a soffrire degli stessi problemi”.
“Europei hanno fatto crogiolare gli azzurri? Non credo, perché i problemi sono sempre stati gli stessi. Con quella vittoria non si potevano nascondere certi errori sotto il tappeto. Quella vittoria non ha spostato nulla, nemmeno i nostri problemi strutturali che, anzi, si sono ingigantiti. Noi stiamo scivolando verso l'emarginazione dal movimento d'élite del calcio. Dobbiamo capire cosa dobbiamo fare, se si vuole davvero intervenire”.
“Quali sarebbero le soluzioni? La politica è in tutti i settori, compreso lo sport. Stiamo discutendo che il calcio entri nella costituzione italiana. Se lo riconosciamo, qui deve intervenire qualcuno super partes perché sono troppe le parrocchie presenti in questo sport. Lega, Federazione non riescono ad arrivare a dama. Allora qui deve scendere la politica in campo, secondo me. Il calcio è la prima disciplina del nostro paese, ci vuole qualcuno che dica ‘finitela, smettetela di pensare solo ai vostri interessi. Mettiamoci attorno ad un tavolo e troviamo delle soluzioni’. Altrimenti non risolveremo nulla. La nostra macchina sta girando completamente al contrario".
“Responsabilità di Mancini? Non ne ha perché questa è la qualità che noi abbiamo. In parte per la condizione fisica precaria, in parte per gli infortuni. Ha messo in campo quello che poteva. Siamo usciti perché abbiamo problemi strutturali. Forse, affiancare un uomo in più ad Immobile si poteva fare, ma parliamo di poca roba. Non può essere sempre colpa dell'allenatore, della società, della federazione e della gestione dei vivai. Le maglie ed i palloni pesano, nei momenti che contano bisogna avere personalità".
“Pochi top player presenti in rosa? Ci sono dei fuoriclasse, dei campioni, dei giocatori normali e dei mediocri. Quando poi si alza il livello di quello che si può perdere con una partita, si rischia e si va oltre troppo poco. Concediamo troppo a tanti, in generale, non solo ieri”.
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