In un calciomercato sempre più caratterizzato dall'imprevedibilità e da molteplici retroscena nelle trattative, le parole del presidente del Porto suonano come musica alle orecchie dei tifosi, che senza ombra di dubbio si sono lasciati suggestionare dall'ipotesi di poter accogliere nuovamente giocatori di un certo livello e spessore internazionale, vedi Sergio Oliveira e Jesus Corona. Nessuna smentita per il momento, né dalla stampa né tanto meno, a questo punto, dai diretti interessati. Pinto da Costa infatti, patron dei
dragoes ha confermato la possibilità di dover valutare qualche cessione illustre per risanare le casse del club, che con molta fatica sta provando a rientrare nei parametri del fair play finanziato. E poi non va dimenticato che, nonostante i buoni risultati raggiunti nelle ultime stagioni e le ottime plusvalenze racimolate (le più recenti quelle di Telles, Fabio Silva, Militão, Felipe, Pereira e Dalot), il Porto rimane una società da anni in autofinanziamento (il secondo punto citato poc'anzi ne è un esempio lampante) e preferisce quindi vendere, al momento giusto, per poi acquistare con lungimiranza delle giovani promesse. Le ultime cessioni a cifre stellari strappate in giro per l'Europa certificano la bontà dell'operato dei portoghesi in uscita, e più di una volta quei giocatori hanno reso al di sotto delle loro possibilità. Stavolta la situazione è ben diversa: l'interessamento dei viola si rivolge a due giocatori più esperti, Corona e Oliveira (sullo sfondo Otavio), con il primo anche in scadenza di contratto nel Giugno 2022. La dirigenza biancoblu sa che la squadra non è così 'verde' come un tempo e che conseguentemente necessita di un ringiovanimento. Per di più, calando le parole del presidente, questa potrebbe essere l'ultima occasione buona per monetizzare sui due profili sondati da Pradè & Co.: un'occasione da non farsi sfuggire per una fucina di talenti e plusvalenze qual è il Porto del XXI secolo.
