Uno sconcertante mambo fiorentino fondato sul marasma e sul pour parler. Mi aggiungo anch'io: vorrei Bracciolini ed Aurispa come nuovi direttori sportivi
I vicini di casa della famiglia Fiorentina-Commisso, qualora esistessero, lamenterebbero il disturbo della propria quiete a causa di questi stessi, per via dei ripetuti schiamazzi che arrivano, filtrati da poche finestre, alle orecchie dei sopracitati.
Gran confusione, baccano, baraonde, ed insieme tutti i sinonimi che indicano la confusione e (anche) la sovrapposizione di voci di chi spesso, a malincuor nostro, entra come semplice ospite e prova a sovrastare il padrone di casa, venendo giustamente (ed educatamente in questo caso) accompagnato all'uscio.
Oltretutto, quelle stesse finestre, lasciate sbandamente aperte, danno la possibilità a fastidiose zanzare di dir la propria, e andare a pungere anche chi si era impegnato ad accendere lo zampirone.
Nel marasma più incredibile è dunque ed apparentemente possibile vaneggiare, divagare e parlar d'altro; collegare argomentazioni incoerenti con una colla futurista e intendere solamente ciò che si vuole, tappandosi le orecchie.
Detto questo, cavalcando l'onda dell'eccessivo pour parler che circonda la Fiorentina, e stavolta ironicamente accostandomi ad esso, mi chiederei: "Ma quanto sarebbe figo se Poggio Bracciolini e Giovanni Aurispa fossero i Direttori Sportivi della Fiorentina?"
Effettivamente, molto. I sopracitati umanisti tre-quattrocenteschi, furono tra i maggiori scopritori di manoscritti classici, abili mercanti di questi stessi e uomini dotati di un grande fiuto per gli affari. Sarebbero stati degli ottimi " diesse": capaci di rovistare tra i vari campionati europei e trovare dei campioni, sia giovani che antichi, ma facilmente rispolverabili. Non si vedrebbero trattative in stile Chiesa, ed ogni trasferimento verrebbe ponderato, deciso a tavolino e negoziato correttamente. Nessun'infallibilità, ma la conoscenza e l'astuzia di due ottimi conoscitori del settore che li circonda. Ultimamente, ciò sta diventando pressoché irrilevante, quando invece dovrebbe formare la base solida di una società tecnica, in cui ogni ruolo viene ricoperto da esperti del settore, e qualora mancassero, acquistarli da altre società.
Tuttavia, visto che si è parlato molto della società, ma veramente tanto, nonostante sia competente, sarebbe doveroso, e soprattutto necessario, che anche chi gravita intorno ad essa (ed al calcio in generale) sia altrettanto competente.
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