Valter Vio, 60 anni, ex preparatore atletico anche della Fiorentina, ha parlato al Corriere dello Sport di come le squadre dovranno affrontare l'eventuale ripresa del campionato. Ecco alcune delle sue parole:
Da dove, i suoi colleghi, ripartiranno? «Servirà una fotografia del gruppo. La prima cosa da verificare sarà il quadro iniziale alla ripresa degli allenamenti. Quanto è costato lo stop? A casa ti puoi allenare senza palla. Dunque subito i test atletici per verificare quanto hanno perso i giocatori a livello aerobico, di forza, di velocità. Sono le tre componenti iniziali per capire quanto sono lontani dalla forma fisica». Il rischio principale da evitare? «Il sovraccarico di lavoro. Se ora ti capita un infortunio, sei finito. Non lo recuperi più un giocatore. Riprenderei in maniera graduale, non con una vera e propria preparazione. In estate hai 6 settimane di tempo. Ora dovrebbero essere 3 o 4. Servono lavori specifici su forza e potenza aerobica. Quando hai poco tempo, devi solo integrare. Meglio gli allenamenti con la palla, niente doppie sedute come si fa con la vecchia preparazione estiva. Dunque prevenzione, strechting, forza. Vale la pena strutturare meglio l’allenamento, in base alle differenze individuali». Cosa comporta non avere una condizione ottimale? «Diminuisce la prestazione e si allungano i tempi di recupero. E’ un aspetto fondamentale immaginando tre partite a settimana. Una condizione deficitaria aumenta il rischio di infortuni. Con il campionato compresso in due-tre mesi non ci sarà più tempo per lavorare. I titolari manterranno la condizione attraverso le partite. Allenare chi è coinvolto meno diventerà più complicato. Dovrai farli giocare. Alla lunga, restando in panchina, perderebbero la condizione ritrovata con la mini-preparazione di maggio. Questa sarà la sfida di tutte le squadre, degli allenatori e degli staff». Come vincerla? «Mantenere una condizione fisica all’80 per cento, come avviene per le squadre impegnate nelle coppe europee, diventerà l’obiettivo di tutti. Si può organizzare un turnover specifico, ma dipende dalla rosa. Oppure bisognerà far capire ai giocatori, non impiegati nei 90 minuti, che ci si può allenare subito dopo la partita. Sì, anche alle undici di sera. Deve prevalare l’idea di mantenersi tutti allo stesso livello fisico».
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