I Nomadi cantano Io vagabondo, la colonna sonora della vita di un allenatore diverso dagli altri e subito dopo Clara Mondonico, con le lacrime in tasca (e non è l’unica), ricorda perché è lì, all’undicesimo piano del grattacielo della Regione Lombardia: «Non era giusto che si fermasse tutto, c’era ancora bisogno di lui». La presentazione delle iniziative della associazione dedicata all’ex tecnico di Atalanta, Torino, Fiorentina, Cremonese (e altre ancora), scomparso il 29 marzo 2018, è l’occasione per un dolente tuffo nella nostalgia. Parlano i suoi molti amici, come il presidente del Csi, Massimo Achini. Come Giorgio Cerizza, il medico responsabile dell’Approdo, la squadra di ex alcolisti e tossicomani nata a Rivolta d’Adda, il buen retiro del tecnico. I suoi ex giocatori. Gigi Lentini: «Avevamo un rapporto speciale, mi faceva anche incazzare, subito dopo ci abbracciavamo. E’ stato l’unico allenatore col quale ho tenuto i rapporti dopo aver chiuso la carriera». Marco Sesia, oggi tecnico della Primavera granata: «Arrivavo dalla D e ha avuto il coraggio di farmi debuttare col Toro in A, cambiandomi la vita». Giancarlo Finardi, oggi coordinatore del settore giovanile dell’Atalanta: «Abbiamo giocato insieme 5 anni, è stato mio allenatore per altri 5. eravamo molto uniti. Ricordo che un giorno gli ho detto: Ma Emiliano, cosa vai a fare il corso per allenatori, è tempo perso...». Fonte: La Gazzetta dello Sport.
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