Vlahovic: "Non ho capito cos'è successo alla Juve..."
L'ex attaccante della Fiorentina ha parlato così della situazione in casa Juventus e della sua nazionale
Queste le parole dell'ex attaccante della Fiorentina, Dusan Vlahovic, che ha parlato così di Mondiale e di Juventus:
Dopo le dimissioni di Agnelli, quali sono stati i tuoi pensieri?
“ Vediamo ora quando torno in Italia, non ho capito bene che cosa sia successo. Mi ha fatto grandissimo piacere avere lui come presidente”.
Ne avete parlato nella chat con i giocatori della Juve? Preoccupato di trovare una situazione difficile in Italia?
“No, non ne abbiamo parlato. Preoccupazioni? Io sono un calciatore, sono concentrato sul campo”.
Ha chiamato qualcuno dalla società in questi giorni?
“Sì, ne abbiamo parlato. Mi hanno detto quello che è successo e avevo letto sui giornali”.
Un Mondiale così duro può essere una spinta per un rilancio da scudetto?
“Noi giochiamo partita per partita, siamo a 10 punti dal Napoli che gioca un grandissimo calcio ma la Juve non molla mai. Lotteremo fino alla fine”.
Che significa il primo gol in un Mondiale?
“È stata una grande sensazione ma non abbiamo fatto risultato, quindi ora significa nulla”.
La dedica per chi è?
“Per la mia famiglia, che mi supporta tutti giorni, nel bene e nel male”.
E l’esultanza stringendosi… gli attributi?
“ Niente di personale, è una cosa mia. Se pensate sia una provocazione no, era solo per me”.
Come ti senti dopo gli articoli di questi giorni?
“Una brutta cosa quelle voci… ma ovviamente non sono vere. Ne ho già parlato, non voglio tornarci”.
Che è successo con Xhaka in campo?
“Non lo so, ero in panchina. Ed è inutile rispondere”.
Come riassumere questo Mondiale?
“Abbiamo perso, andiamo a casa, le sensazioni non sono buone ma guardiamo avanti. A marzo torniamo in campo, dobbiamo provare a qualificarci all’Europeo”.
Resta Stojkovic?
“Non ho sentito altro…”.
Fisicamente come va? La sostituzione dopo 60 minuti fa parte di un piano di recupero?
“Sto bene, il dolore è diminuito tanto ma è presente ancora. Mi sento molto meglio, la sostituzione è stata una scelta del mister. Non è stato facile ma sto bene”.
C’è il rimpianto, per la squadra, dei tanti giocatori arrivati in condizioni fisiche imperfette?
“Certo ma non vogliamo trovare scuse, questo fa parte del lavoro: se sei in campo è perché sei pronto. Non cercheremo scuse, è andata come è andata”.
E personalmente?
“Mi aspetto sempre di più da me stesso, qui ero fuori da un mese e mezzo. È stata la mia prima da titolare da non so quanto…”.