La Fiorentina riesce a strappare, perlomeno, un punto contro un noioso Genoa. In una serata che poteva rappresentare l'apocalisse viola, il difensore serbo la ribalta: non del tutto. Ma, ormai, il ghiaccio è bell'e rotto.
E meno male, aggiungerei. Sarebbe stato quantomeno ignobile perderla in questa maniera. Sin dai primi minuti di gioco di questo "monday night" lo si percepiva sin nell'aria fluviale che i giocatori di Prandelli volevano, bramavano la vittoria. E lo avevano mezzo fatto intendere nei primissimi minuti di gioco. Rete fitta di passaggi, pressione altissima e Biraghi che crossava pure gli scarpini dentro l'area di rigore rossoblù. Ma proprio quando dovevano continuare a battere il ferro fin'ancora caldo che riaffioravano vecchi fantasmi. Quel coraggio tanto reclamato da Cesare Prandelli s'è visto a sprazzi: meglio di niente. Tuttavia, stasera avevi contro il Genoa, tra cinque giorni hai l'Atalanta: come la mettiamo in quel caso? Tatticamente era stata anche preparata discretamente la partita: senza alcun ombra di dubbio. Il tecnico d'Orzinuovi prosegue la sua crociata a vele spiegate. Vlahovic pare non si tocchi (e speriamo arrivi il suo benedetto momento). Franck Ribery è un leader: non puoi toglierlo ma non puoi nemmeno consumarlo. Il francese deve ritrovare assolutamente la brillantezza d'un tempo. Nonostante ciò, Prandelli ha rimarcato anche nel postpartita come non si possa volere la luna proprio adesso. Specialmente dopo poco più di due settimane di lavoro. Serve pazienza, lo sa il tecnico, lo sanno i giocatori e lo sa anche Joe Barone. Memorabile è stata l'esultanza di quest'ultimo al gol di Milenkovic arrivato al 97' minuto e 15'' secondi. Sembrava avesse segnato Joaquin il quarto gol contro la Juventus al Franchi. Lui, insieme a tutta la dirigenza, si arma di pazienza e sa che, prima o poi, esulterà anche per quei gol lì: impressi nella mente di tutti i tifosi fiorentini. Tornando al campo, servirebbe maggiore continuità nelle giocate. Servirebbe combattere questa dannata paura che ti incute tremolii nelle cosce. Ammazzarla sin dall'affiorare della stessa. Ed è questa una cosa certa ed, ormai, nota agli addetti ai lavori. Per non parlare di quello che immaginiamo pensino i tifosi viola nelle ultime settimane: un po' di pazienza, cari. Questa sera riguardatevi una, due, tre volte il secondo tempo dei ragazzi di Cesare. Immaginatevi di vedere quell'intensità, quella fame di gioco e, perché no, alcuni tiri di Vlahovic che entrano in porta: non sarebbe la cosa più bella del mondo? Abbiate pazienza, se questi sono i presupposti prepariamoci bene e teniamoci forte. La Fiorentina sta ritornando: deve ritornare.  
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