La Fiorentina prova a ripartire, ma per farlo avrà bisogno del vero Chiesa
La Fiorentina prova a ripartire e lo fa grazie al lavoro mentale che sta facendo sulla squadra Beppe Iachini. In questo senso certamente i tre punti raccolti contro la Spal domenica danno morale e convinzione ai giocatori, tanti infatti stanno rendendo al di sotto delle proprie possibilità e su tutti il caso più lampante è quello relativo a Federico Chiesa.
Il numero 25 viola non ha sicuramente iniziato nel migliore dei modi questa stagione, complice ovviamente anche il rendimento generale della squadra, la prestazione opaca offerta nello scorso match casalingo contro la squadra di Leonardo Semplici è l’ennesima di una lunga fila di partite giocate lontano dai propri standard. Appena 3 i gol segnati in stagione (2 in campionato e 1 in Coppa Italia), da lui ovviamente ci aspetta molto di più, ci si aspetta che trascini tutti gli altri e che in un certo senso vesta i panni del leader, soprattutto tecnico( vista anche l’assenza di Ribery), nonostante la giovane età. I fattori che hanno portato Chiesa a rendere in questo modo in campo sono da far risalire sia all’aspetto fisico( tanti gli infortuni) sia a quello tattico( seconda punta o esterno), ma soprattutto a quello mentale. La telenovela sul contratto e più in generale sul suo futuro che va avanti da quest’estate ovviamente ha inciso, e parecchio, sulle prestazioni in campo del talento viola, ma adesso la speranza sia dei tifosi e soprattutto di Iachini è che il giocatore ritrovi serenità dal punto di vista personale e che come detto l’iniezione di fiducia arrivata dalla vittoria nell’ultima giornata del girone d’andata possa fornire una nuova linfa a un giocatore che, come già spesso dimostrato in passato, può rappresentare un grandissimo valore aggiunto per questa squadra. Altro aspetto da toccare quando si parla dell’esterno proveniente dal settore giovanile viola è relativo ai suoi numeri in fase realizzativa, detto di quelli che riguardano questa prima fase di stagione, è interessante andare ad elencare anche quelli messi in mostra nelle annate precedenti. Lo storico ovviamente non è ampissimo vista la giovane età del giocatore ma i numeri sono comunque esplicativi di una fase, quella realizzativa, con la quale Chiesa non ha ancora un grande feeling. La sua migliore stagione dal punto di vista delle marcature è la scorsa con 6 gol messi a segno in Serie A e altri 6 in Coppa Italia, andando invece a ritroso e guardando alle stagioni 17/18 e 16/17 si può notare come nella prima(17/18) il numero dei gol in Serie A sia rimasto invariato con 6 marcature stagionali, mentre si sono andati ad azzerare i gol in coppa italia, per quanto riguarda invece la seconda(16/17), che poi è anche la prima all’esordio nella massima serie, lo score parla di 3 gol in campionato e uno in Coppa Italia. Insomma numeri non da vero bomber, ecco perché forse il vero punto della questione, oltre all’aspetto mentale di cui abbiamo già parlato,è relativo alla posizione da ritagliargli in campo. È abbastanza evidente infatti guardando le partite della Fiorentina e osservando il comportamento in campo di Chiesa, di come il giocatore viola tenda durante la gara ad allargarsi spesso andando a giocare con i piedi praticamente sulla linea del faro laterale, da lì infatti riesce a partire con più forza e velocità vista la maggior porzione di campo che si va a trovare davanti e grazie anche alle sue qualità nel dribbling riesce con molta frequenza a creare superiorità numerica rendendosi molto più pericoloso sia in zona gol che in zona assist. Da seconda punta invece fatica a trovare una posizione precisa in campo e soprattutto a fare quel lavoro di raccordo nei confronti del centrocampo che è richiesto a chi gioca in quel ruolo, oltre ovviamente ad andare a segno con la frequenza che si addice ad un attaccante centrale. Mister Iachini, nella conferenza stampa di sabato alla vigilia della partita contro la Spal, ha dichiarato di vederlo al momento più da secondo attaccante che da esterno, soprattutto per via dell’infortunio recente da cui ha appena recuperato il numero 25 viola e che non gli permette ancora di avere una condizione fisica tale da coprire lo spazio più ampio della fascia. La sensazione è che con il ritorno di Ribery si potrà arrivare a vedere un tridente formato dal Francese, una punta(che sia Cutrone o Vlahovic) e lo stesso Chiesa sulla destra, ma per il momento la strada su cui proseguirà l’allenatore ex Empoli, Sassuolo e Palermo è quella mostrata nelle sue due prime uscite ufficiali, ossia quella di un attacco a due.
Dunque a Chiesa non resta che rimboccarsi le maniche e dimostrare di poter rendere anche in un ruolo per lui inconsueto,la Fiorentina lo aspetta, i tifosi non l’hanno mai abbandonato e di fronte a se il giocatore ha anche un posto all’ Europeo da conquistarsi, ecco perché già da mercoledì in Coppa Italia contro l’Atalanta servirà il vero Chiesa.
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