Non è "da Fiorentina". Quante volte i tifosi hanno rivolto questa espressione verso questo o quel giocatore colpevole di non avere avuto un rendimento in linea con le aspettative di un club ricco di storia come quello viola? Essere da Fiorentina. La missione di Erick Pulgar in questo finale di stagione. Il centrocampista cileno è stato uno degli investimenti più importanti del mercato estivo gigliato. Non soltanto per i 10 milioni versati nelle casse del Bologna per portalo a Firenze, ma soprattutto per l'importanza che da subito ha rivestito nello scacchiere tattico viola nel corso di tutta l'annata. Pulgar è stato l'uomo ovunque del centrocampo gigliato e si è fatto apprezzare per duttilità e spirito di sacrificio. Ma è tutto qui? Montella ha preferito schierarlo in supporto a Badelj nella prima parte di stagione, Iachini gli ha invece affidato le chiavi della manovra. La qualità e le geometrie che hanno convinto la Fiorentina a puntare su di lui si sono però viste solo a brevi tratti.  In entrambi i casi infatti, l'avventura in gigliato è stata però vissuta in una costante altalena tra buone prestazioni e la consapevolezza che il ragazzo possa fare di più, nonostante le 25 presenze in campionato condite da 4 reti e 3 assist. Un di più che alla ripresa del campionato dovrà mettere necessariamente in campo per convincere Fiorentina e tifosi di essere da Fiorentina, di meritare l'investimento fatto, e conquistare un posto prioritario nello scacchiere tattico viola anche nella prossima stagione. Con l'esplosione di Castrovilli, l'arrivo di Duncan e di Amrabat, e la sensazione che la sessione di mercato possa portare ulteriori rinfozi, la lotta al centrocampo della Fiorentina si preannuncia più accesa che mai. Da futuro del centrocampo a onesto mestierante: il futuro in viola di Pulgar è appeso alle ultime dodici partite di questa stagione. A partire da quella contro il Brescia. Messi alle spalle ambientamento, difficoltà tecniche, convivenze difficili, emergenza sanitaria, l'ora delle maturità è arrivata. Dimostrare di essere da Fiorentina una volta e per tutte, crescere, o essere oscurato dalla ascesa degli altri gioielli della mediana viola.  
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