Lunga intervista al tecnico viola Beppe Iachini  sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Questo un estratto: Sulla situazione italiana: «Sarà impossibile dimenticare i camion dell’esercito che portano via le bare da Bergamo e da altre città della Lombardia. Famiglie straziate dal dolore senza nemmeno poter dare un saluto ai loro cari. Credo che questo sia il momento più duro per chi non ha vissuto l’ultima guerra. I medici, gli infermieri, le forze dell’ordine, i volontari sono dei veri eroi. Dobbiamo sostenerli in tutti i modi possibili, come ha fatto il presidente Commisso con la raccolta “Forza e Cuore”. Mi auguro che ci siano i giusti aiuti anche per chi ha perso il lavoro». Sui giocatori colpiti dal Virus: «Ero molto preoccupato. Questo è un virus nuovo, nessuno lo conosce. Per fortuna, Vlahovic, Cutrone e Pezzella non hanno avuto bisogno di un ricovero ospedaliero. Ora finalmente sono tutti e tre negativi». Sul destino della stagione: «La priorità è la salute. Muoiono ancora tante persone, è difficile pensare al calcio. La decisione spetta alle figure competenti e noi ci adegueremo». Sul futuro in viola: «Ci sentiamo spesso con il presidente e anche con Barone e Pradè. Parliamo soprattutto della nostra salute. Ci sarà tempo per discutere del mio futuro. Ho sempre detto che per me allenare la Fiorentina è un sogno, non è come allenare da qualche altra parte per il mio legame profondo con Firenze, con i fiorentini e con la Fiorentina». Su Ribery: «Prima di tutto bisognerà vedere come staremo tutti e quando rientreremo. Bisognerà vedere quanto Franck ha fatto in questo periodo e come lo ha potuto fare. Sarà lo staff medico che prima di tutto lo vedrà. Ci sarà modo e tempo per valutare il resto». Su Chiesa: «Con Federico quando ci siamo conosciuti sono bastate due parole. Abbiamo avuto subito un ottimo feeling. Lui è un ragazzo d’oro sia sul piano umano che su quello professionale. Ed è un grandissimo calciatore. Il futuro è dalla sua parte. Sono felice che sia tornato nuovamente a sorridere e a fare prestazioni importanti. E sono contento che da parte sua emerga una gran voglia di continuare insieme». Sulla similitudine con Dybala: «Sul piano della vivacità, della velocità, della tecnica in velocità e della pericolosità sicuramente si. Probabilmente Dybala è più attaccante ma Federico sta lavorando per poter essere determinante anche in quella zona del campo. Come dimostrano i gol e le occasioni che sta avendo ultimamente».
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