Nzola
Nzola

L'edizione odierna de La Nazione si sofferma sul capitolo uscite della Fiorentina, in particolar modo su quei giocatori che hanno poche speranze di rimanere in viola.

I nomi sono tanti, la squadra mercato viola vorrà cercare di monetizzare il più possibile.

Di seguito quanto riportato da quotidiano:

Le situazioni di Jonathan Ikoné, M’Bala Nzola e Niccolò Pierozzi

Non è un momento facile per quei giocatori che in questa fase di preparazione vivono con il fiato e la carriera sospesi: Jonathan Ikoné, M’Bala Nzola e Niccolò Pierozzi nello specifico - convocati da Palladino al Viola Park con, sulla carta, la possibilità di rimettersi in gioco dopo un periodo a Firenze non fortunato - sono invece alle prese con un’exit strategy che si fa di giorno in giorno più complicata. Il francese e l’angolano, tagliati pronti via dal progetto tecnico in vista della prossima stagione, non hanno fin qui ricevuto offerte concrete sul proprio conto (almeno in Italia, visto che per ciò che riguarda l’ex Lille sono arrivate sul tavolo della Fiorentina un paio di proposte da altrettanti club qatarioti subito rispedite al mittente dall’esterno) mentre il terzino classe 2001, reduce da una seconda parte di campionato brillante a Salerno, è alle prese con una trattativa fiume con il Palermo che ancora, per questioni burocratiche, non si è chiusa. Ancora, forse, non è il caso di parlare di un periodo da "separati in casa" eppure il sentore è che, se queste vicende dovessero protrarsi ancora, portare avanti questa triplice convivenza diventerebbe pesante

Sabiri
Sabiri

“Non aiuta certo l’area tecnica a programmare il suo lavoro”

Specie perché - ed è il caso in particolare di Ikoné e Nzola - è proprio dagli esuberi messi già da tempo sul mercato che la Fiorentina conta di ricavare le risorse più importanti per la sua campagna acquisti (almeno 25 milioni) e di sgravare un monte ingaggi che vede pesare (al lordo) i due attaccanti per circa 5 milioni di euro all’anno. La prospettiva poi che nei prossimi giorni a Bagno a Ripoli facciano capolino anche Amrabat e Sabiri - a loro volta pedine con scarse speranze di restare in viola - non aiuta certo l’area tecnica a programmare il suo lavoro

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