Il vicepresidente FIFA e presidente Concacaf Victor Montagliani ha parlato a Tuttosport della gestione dell'emergenza Covid-19 da parte della massima istituzione calcistica mondiale:
«In effetti è stato un lavoro di squadra molto importante che, oltre alla Fifa, ha visto impegnate le Federazioni, le Leghe, i club riuniti nell’Eca e il sindacato dei calciatori Fifpro. Ne è venuto fuori un buon lavoro di sintesi perché è molto difficile dare regole comuni a realtà molto differenti. Abbiamo realizzato una guida per tenere la barra dritta in questa tempesta e ribadito che la Fifa è attenta a ogni esigenza delle Federazioni. Priorità finire i campionati? No: le priorità sono la salute e la sicurezza. Devono essere i responsabili sanitari e i Governi a determinare tempi e modi della ripresa e a dare la luce verde alle Federazioni. La linea è quella espressa più volte dal presidente Infantino: non è questione di primo giugno o di primo agosto, è questione di sicurezza e di garanzia per i giocatori prima, e per i tifosi poi. Il calcio fa parte della nostra vita, come prendere un caffè in piazza con un amico: tornare a giocare sarà il segno del ritorno alla normalità, non un azzardo. Calcio ridimensionato? Il calcio non cambia sul campo, lì sono sempre undici contro undici e non si discute. Può darsi che cambi fuori e spero che saremo in grado di migliorarlo nelle regole del mercato, nella trasparenza delle decisioni, nella vicinanza ai tifosi. Il calcio, se sa trasmettere la passione del campo, si salva sempre».
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