Ernesto Poesio è intervenuto sulle pagine de La Nazione per commentare l'accesso in Finale di Coppa Italia da parte della Fiorentina.

Ecco le sue parole: “Nove anni dopo l’ultima volta la Fiorentina torna all’Olimpico di Roma per giocarsi la finale di Coppa Italia. È la prima vera soddisfazione per Rocco Commisso, arrivato quattro anni fa a Firenze, e ieri in tribuna insieme alla moglie per godersi l’entusiasmo di un Franchi che è stato sicuramente il migliore in campo di questa semifinale che in realtà, a livello di gioco e di emozioni, ha offerto ben poco ai quasi trentamila che hanno affollato gli spalti. Ma quello che importava era solo il risultato. Difendere quei due gol di vantaggio con cui si era chiusa la gara di andata a Cremona e scacciare qualche paura di troppo che dopo le sconfitte contro il Poznan (indolore però) e contro il Monza aveva fatto capolino nell’ambiente viola. Certo, non è stata una bella partita. E la stessa Fiorentina per quanto superiore in tutti i sensi alla Cremonese, non è riuscita a schiacciare i lombardi come avrebbe potuto. Ma se al Franchi è andata in scena una partita dal basso valore spettacolare, la responsabilità è soprattutto della squadra di Ballardini che, al netto dei suoi limiti (non a caso è penultima in classifica) avrebbe potuto mettere in campo un spirito decisamente diverso, quello della squadra decisamente inferiore che però vuole provare a vivere fino in fondo il proprio sogno. Meglio per i viola naturalmente che alla fine hanno solo dovuto evitare rischi inutili e amministrare una partita che non è mai riuscita davvero a decollare. Quello che conta però, e si torna al punto di partenza, è il risultato raggiunto”.

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