Calciopoli, Moratti attacca: "In quegli anni tutto era deciso secondo regole delle quali eravamo all'oscuro. Il muro di omertà..."
Le dichiarazioni rilasciate dall'ex presidente dell'Inter riguardo Calciopoli alla "Gazzetta di Parma"
Il capitolo Calciopoli è durato ben diciassette anni e terminato pochi giorni fa, visto che la Juventus, ha deciso di ritirare il ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR del Lazio, di non riconoscerle un risarcimento superiore ai 443 milioni di euro.
Un tema sempre scottante, soprattutto per i protagonisti di quel tempo e a riguardo l'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ha rilasciato alcune dichiarazioni molto dure, al quotidiano “La Gazzetta di Parma”, che di seguito vi riportiamo.
Massimo Moratti, le sue dichiarazioni
"È un colpo al cuore per tutto il movimento, anni difficili per tutti, ma soprattutto per noi, privati di vittorie che avevamo meritato sul campo. Da quel periodo terribile ne uscimmo umiliati. Si può pensare che le avversità generino nuove forze, nuovi inizi, ed è sicuramente una bella filosofia".
"In quegli anni vivemmo la sensazione di far parte di un gioco più grande di noi, dove tutto era deciso secondo regole delle quali eravamo all'oscuro. Partecipavamo al campionato, si può dire, per niente: una sensazione opprimente. Ma Calciopoli non è stata una sorpresa. La sorpresa era il muro di omertà che gran parte del calcio aveva costruito per anni intorno a questa vicenda".