Gianni Petrucci, ex-presidente del CONI, è stato. Intervistato dal Corriere Fiorentino. Queste le sue parole: "Io sono dalla parte della Fiorentina. Quando si parla di impianti storici o monumentali di grandi architetti del passato, si sottovaluta sempre la funzione sociale che ha una società di calcio. Volente o nolente in Italia è il calcio lo sport che riunisce più socialità e che incide nelle nostre vite. E invece ci si attacca ai cavilli per poi non fare niente e lasciare tutto com’è. Ma è sbagliato: la storia si può e si deve riammodernare. Cosa consiglio a Commisso? Di rimanere e di continuare a investire. È un uomo con gli attributi, un innamorato del calcio, mi piace molto anche perché parla italiano“. Inoltre aggiunge: “Della Fiorentina posso solo parlarne bene. Ha un imprenditore che vuole mettere soldi nel calcio, un allenatore e un direttore sportivo come Prandelli e Pradè ai quali sono molto legato. E poi c’è la città: Firenze trasuda calcio. Quando ci fu il fallimento e la rinascita della Fiorentina facemmo il Lodo Petrucci perché non si perdesse il nome. La nostra filosofia era che in una città che ama il calcio non può sparire la sua squadra. Lei tolga il calcio a Firenze e che resta a livello sportivo?»
 
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