Ha militato nei quattro campionati più importanti a livello globale, vestendo maglie di grande blasone tra cui quelle di Milan, Tottenham, Schalke 04, Borussia Dortmund e Barcellona, trasformandosi nel tempo da centrocampista offensivo a vero e proprio attaccante. Merito del fiuto del gol, della tecnica e del fisico possente che gli permette di giocare anche spalle alla porta. Tante belle parole quante aspettative che, purtroppo, in riva all'Arno hanno trovato finora smentita... Kevin Prince Boateng, arrivato a Firenze dopo l'esperienza positiva di Sassuolo e la parentesi al cospetto di Lionel Messi, ha fin qui nascosto il vero volto del "Boa". Il "dente avvelenato" si è mostrato agli occhi del Franchi una sola volta, contro il Napoli, proprio all'esordio in maglia Viola, dopodiché letargo. Kevin Prince sembra aver cambiato drasticamente muta, indossando la pelle del centravanti sterile, incapace di raccogliere addirittura un assist al suo score personale: 12 presenze per un totale di 527 minuti in stagione ed una media di 0,92 punti per partita giocata. Tutti fattori che hanno spinto l'ormai ex Montella a relegarlo in panchina per circa la metà delle gare gigliate. Che sia questo lo stesso pensiero che condizionerà il neo-arrivato Iachini? I presupposti ci sono tutti, specie in una squadra che proprio nella sterilità dell'attacco trova il suo maggior freno. Dall'altra parte, le alternative a disposizione di "Beppe" (salvo colpi di scena a gennaio) sono ben poche, inoltre l'indole combattiva del nuovo tecnico della Fiorentina si potrebbe sposare con il carattere deciso di Boateng tanto da portare lo stesso ad una nuova rinascita... a cambiare ancora una volta la muta del "Boa". La Fiorentina d'altronde non pretende dal ghanese la doppia cifra, ma neanche un rendimento del genere. Fin qui, forse, il peggiore nella sua prestigiosa carriera.
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