EX VIOLA, Veretout: "Da quando ho incontrato Pioli non ho mai smesso di crescere"
L'ex viola Jordan Veretout è tornato a parlare dal canale ufficiale del Nantes. Queste le parole del centrocampista giallorosso: "Come sto vivendo il momento? Bene, grazie anche alla mia famiglia. È vero che in Italia l'impatto è stato forte, specialmente nel Nord del paese. Qui a Roma va un po' meglio anche se ovviamente siamo stati rapidamente messi in quarantena. Alla Roma non c'è stato alcun caso di Coronavirus per fortuna. Tuttavia, i giocatori di Fiorentina, Juventus, Sampdoria Genoa e altri hanno contratto il Covid-19". Veretout spiega che la scelta di non giocare a Siviglia è stata corretta: "Il 12 marzo avremmo giocato a Siviglia il giorno successivo, un incontro importante per la nostra stagione, la prima gara della fase finale di questa competizione europea. Tutta la squadra si era allenata bene, anche io, anche se personalmente ero squalificato. I ragazzi dovevano partire mercoledì pomeriggio ma a mezzogiorno eravamo stati informati che non ci saremmo andati. Ovviamente penso che sia stata la decisione migliore da prendere. la scelta ha avuto un ruolo importante nel proteggere la nostra salute". Il francese ha ricordato anche la sua tappa in viola e Stefano Pioli: "Quando ho lasciato l'FC Nantes, volevo scoprire qualcosa di nuovo. Penso che quella scelta abbia avuto un ruolo nella mia crescita. Ho trascorso un anno in Inghilterra, dove sono diventato padre, sono maturato e, nonostante la retrocessione, ho avuto la possibilità di giocare 29 partite della Premier League. Per la prima stagione, era già molto bello! Dopodiché, nel il mio ritorno in Francia al Saint-Etienne ho incontrato Christophe Galtier, un allenatore che mi ha fatto davvero progredire con i suoi assistenti e questa esperienza ha contato per me. Quindi, quando sono arrivato in Italia, volevo non ripetere gli stessi errori dell’Inghilterra, con questo forte desiderio di prosperare sul campo. Sotto la guida di un allenatore come Stefano Pioli, mi sono subito ritrovato. Per due anni, non ho mai smesso di crescere, progredire e divertirmi giocando. Il calcio italiano mi sta molto bene e oggi sono molto contento in Italia".
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