COVID-19, Ibrahimovic: "All'inizio ero curioso, poi dopo ho capito quale grande tragedia fosse"
È stato intervistato dai taccuini di 7 (settimanale del Corriere della Sera) l'attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic. Tra le varie tematiche toccate, lo svedese ha ricordato i momenti in cui ha dovuto affrontare sulla propria pelle il COVID-19. Queste le parole rilasciate al settimanale e riprese da Rai Sport:
"Mal di testa, non fortissimo ma fastidioso, una cosa tosta. Ho anche perso un po' il gusto. E stavo lì tutto il tempo, a casa, incavolato, non potevo uscire, non mi potevo allenare bene. Stare fermo è terribile. A un certo punto parlavo con la casa e davo i nomi ai muri. Diventa un fatto mentale. Ti fissi e ti immagini tutti i mali addosso, anche quelli che non hai. Una sofferenza per quello che senti e per quello che pensi di sentire. Questo virus è terribile e non va sfidato. Distanza e mascherine, sempre. Quando all'inizio mi è capitato, ero abbastanza tranquillo, quasi incuriosito, vabbè, voglio vedere cosa è questo Covid. Ha colpito tutto il mondo, una grande tragedia, adesso è arrivato da me. Ero a casa ad aspettare, vediamo cosa succede".
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