Una delle bandiere della Fiorentina, Giancarlo Antognoni, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, dell'avvio di stagione super dei viola e esperimento il proprio parere a 360° gradi della sua squadra, partendo da un caro ricordo di mister Carlo Mazzone

Ecco le sue parole:

Su Mazzone
“Era la metà degli anni Settanta: lui veniva dall’Ascoli, la Fiorentina era la sua prima vera vetrina e io stavo per impormi. Ero molto legato a lui: mi ha fatto anche capitano. Come allenatore era abbastanza rigido, ma prediligeva i giocatori tecnici e infatti i vari Pirlo, Guardiola e Baggio lo ricordano con grande affetto. Anche tutti gli altri, perché era una persona stupenda: empatico, con la battuta pronta”.

Da lassù si sarà divertito a vedere l’avvio del campionato, con tanti gol da incorniciare. Le sue prima sensazioni? 
“Le squadre forti si sono riconfermate. Mi ha sorpreso la Juve che non ha cambiato modulo ma ha inserito qualche giovane. E vedo Chiesa e Vlahovic pronti a un ritorno al 100%. Senza coppe, la Juve tornerà in pole. Sarà un campionato più equilibrato, di sicuro il Napoli non farà il vuoto. L’Inter è forte come sempre, il Milan mi incuriosisce ma è con tutti quei nuovi è già partito bene e la Lazio anche se caduta,la vedo ancora in zona Champions, nonostante Milinkovic. Roma, Atalanta a Fiorentina le outsider".

Un giocatore su cui scommettere e uno che l’ha colpita? 
“Thuram può fare la differenza, lo seguivo quando ero alla Fiorentina qualche stagione fa. Ho molta fiducia in lui. E poi mi ha sorpreso Candreva, a 37 anni quasi ha segnato una doppietta stupenda”

Tempo di rinascite: Belotti e De Ketelaere. Le piacciono? 
“Sì, al Milan non aveva combinato nulla, ma con un’altra squadra ha cambiato subito atteggiamento. Maldini ha sbagliato pochi giocatori, quasi nessuno. Forse ha sentito troppo il peso di giocare al Milan che aveva appena vinto lo scudetto. Anche Tonali il primo anno aveva sofferto. A Bergamo Charles è più tranquillo e sente fiducia: tecnicamente è molto bravo, ha fisico ed è forte anche di testa. Belotti invece sinceramente non me l’aspettavo. Gli faccio gi applausi: ha colto l’attimo, partendo da titolare ha segnato subito una doppietta. Continui così”.

Ora aspettiamo il ritorno di Castrovilli, un suo pupillo. Davvero sfortunato. 
“Purtroppo il doppio incidente allo stesso ginocchio è una cosa seria. Dovrà essere recuperato anche sul piano mentale. Peccato, si stava riprendendo bene, Non avevo capito perché lo avevano ceduto. Forse adesso sì”. 

Il suo 10 è finito sulle spalle di Nico. 
“Non mi è sembrata una cosa molto carina. A meno che non sia stato lui a cederla. Comunque, nel caso giusto darla a Nico, è la stella”.

Lui e la Fiorentina sono partiti col botto. Sembra più forte dello scorsa stagione, che ne pensa? 
“Aspetterei un po’ a dirlo, perché Firenze decolla subito, poi subisce le delusioni. Ma la Viola se vuole fare il salto, deve vincere qualcosa dopo due finali perse. E salire di classifica in campionato. Comunque dei nuovi ha giocato, e bene, Arthur. Il regista che mancava, ma anche per lui aspettiamo conferme. Nzola è ideale per il gioco di Italiano: apre varchi e fa segnare agli altri. Beltran? Bertoni mi ha detto che assomiglia più a Raspadori, non è prima punta. Vedremo”.

L’acquisto migliore? 
“Per me Parisi. Ho visto spesso l’Empoli la stagione scorsa, grande talento. Giocherebbe titolare dappertutto. Ma qui è dura togliere il posto a capitan Biraghi, ora poi che ha segnato pure di destro”. 

Dopodomani il playoff di Conference. La Viola può ripetere la grande cavalcata? 
“Sì, ma stavolta deve vincere per migliorarsi. Ripeto, la Conference è un obiettivo, come la coppa Italia. E in campionato sarebbe bello se arrivasse nelle prime sei. Italiano è la carta vincente: è bravo, fa giocare bene, ha coraggio anche nel lanciare i giovani: ha fatto esordire Kayode, bella sorpresa. Ecco la difesa: c’era anche Ranieri, altro giovane. Ci vuole un altro centrale di livello. E non venderei Quarta. La coppia Milenkovic-Quarta per me è molto forte. Tornando a Italiano, sicuramente l'esperienza dell’anno scorso l'ha migliorato ancora”. 

Il Rapid Vienna era una big, ai suoi tempi. 
“Eh sì, con un palmares ricchissimo. Ora è molto più alla portata, ma non bisogna sottovalutarla”. 

A proposito, proprio quando i club italiani sembravano aver trovato l’antidoto ai soldi della Premier (le tre finali di coppa sono lì a dimostrarlo) ecco che arrivano gli arabi a scombussolare di nuovo le carte. Ci vorrà ancora più coraggio e più fantasia nel fare le squadre? 
“La missione ora è puntare sui tuoi giovani e trovare altri talenti all’estero di 20 anni al massimo. Poi cercare di non farli scappare se vuoi essere competitivo. L’unica strada è quella. Firenze però ha poca pazienza, vuole una squadra pronta, non ha pazienza. Ma Italiano qualche giovane lo mette”. 

In nazionale sono arrivate le dimissioni di Mancini. Lei ha lavorato tanto a Coverciano, conosce bene l’ambiente. Che ne ne pensa? 
“Sono rimasto sorpreso anch’io. Non so cosa sia successo, posso immaginare ma non ho certezze. Forse gli hanno tolto qualche collaboratore interno. Ma non credo che andrà in Arabia”.

Spalletti, suo amico, è il sostituto adatto? 
"Sì. Gravina ha scelto bene. Luciano non solo è bravo come allenatore ma anche nella gestione. Certo, la Nazionale è diversa dal club. Ci lavori meno dunque devi sfruttare al massimo il tempo che hai. Deve adattarsi. E avere collaboratori giusti è fondamentale anche per valutare giocatori. Purtroppo nelle big giocano pochi italiani e pochi giovani. Ora hai un’ossatura di 14-15 giocatori buoni, il resto va cercato. Il Castrovilli della situazione Luciano l’avrebbe chiamato. E davanti c’è il problema della punta, Immobile è l’unico che giocherà sempre. Scamacca, vediamo. Comunque Luciano ha un’esperienza enorme e la capacità di far rendere i giocatori al 100%. Cosa gli voglio dire? (sorride, ndr). Che se mi porta con lui, sono pronto".

FiorentinaUno, segui i nostri profili social: Instagram, Facebook e Twitter
Commisso: "Franchi troppo vecchio, non capisco. Viola Park incompleto? Colpa della burocrazia italiana; quest'anno siamo più forti..."

💬 Commenti