Pubblichiamo di seguito la seconda parte dell'intervista rilasciata da Federico Chiesa al sito ufficiale della Fiorentina: "Nazionale? Abbiamo una squadra molto forte e un grande allenatore come Roberto Mancini, che ci ha insegnato molte cose nell'ultimo periodo. Ci ha insegnato come giocare, abbiamo inserito nel gioco più possesso palla ed intensità. Lo dimostrano i risultati. Siamo una squadra forte e possiamo fare molto bene agli Europei. Devo dimostrare con le prestazioni con la Fiorentina di meritarmeli. Ci sono grandi squadre come Francia e Portogallo, sarà difficile vincere. Seria A? C'è molta preparazione tattica prima delle gare, il nostro mister vuole che mettiamo in campo una tattica perfetta. Basta poco per provocare il gol dell'avversario, bisogna essere sempre sul pezzo. Campionato spagnolo? C'è più possesso palla e meno tattica. Premier League? Poca tattica e pochi duelli individuali. L'aspetto tattico è fondamentale, anche aiutare i giocatori offensivi a segnare e quelli difensivi a difendere. C'è tattica nel modo in cui ci si comporta davanti alla porta. Nei primi allenamenti con Iachini abbiamo lavorato sul modo di stare in campo. Tutta la Serie A ha grandi difensori difficili da dribblare e superare. Perciò è dura per un attaccante giocare in Serie A. Ci sono difensori come Chiellini, Alex Sandro, De Vrij, Skriniar molto difficili da affrontare. Il mio giocatore preferito? Messi. Non ho mai avuto il piacere di giocarci contro perché quando ho esordito in Nazionale contro l'Argentina a Manchester, lui è rimasto panchina. Spero in futuro di affrontarlo. Commisso? Per noi ha significato tanto perché Rocco Commisso è venuto qui per investire sulla Fiorentina. Il centro sportivo di Bagno a Ripoli è una delle tante cose positive che ha fatto da quando è arrivato. Inoltre sta provando a raggiungere altri obiettivi, come quello di costruire un grande club e un nuovo stadio. È importante per noi e per il campionato. Forse in futuro altri investitori verranno in Italia per far tornare la Serie A ai fasti, come quando mio padre giocava. Tutti a quei tempi volevano venire in Italia. Spero che questo possa avvenire di nuovo in futuro".
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