Dopo la sconfitta per 1-0 per mano del Torino alla Sardegna Arena di venerdì, la società rossoblù aveva aperto il casting per sostituire in panchina il tecnico Eusebio Di Francesco. Una mossa dettata da una lunga crisi: 16 gare senza vittoria in Serie A. La dirigenza rossoblù, con Tommaso Giulini aiutato dal rientrante Stefano Capozucca in un nuovo ruolo di direttore sportivo dai compiti allargati, ha sondato diversi nomi nelle ultime ore. Da Andreazzoli a Donadoni, passando per un altro ex allenatore degli isolani come Rastelli. Il nome in pole però, fin dal momento in cui si è deciso di cambiare strada con Di Francesco, è stato nella mente della dirigenza sarda solo quello di Semplici. L’ex Spal si era detto felice e pronto per poter tornare ad allenare in massima serie anche a stagione in corso ma nell’incontro di sabato a Milano il suo entourage e la dirigenza del Cagliari non avevano trovato un accordo. Non facile infatti convincere il tecnico a sposare la causa dell’impresa salvezza in solitaria. In estate il Cagliari ha allungato, infatti, di ben 9 figure lo staff della prima squadra e in un primo momento la società sarda stava provando a convincere il tecnico toscano ad accettare il progetto senza nessuno dei suoi collaboratori. Forzando soprattutto la carta Calzona, già vice di Di Francesco e in passato di Sarri, come secondo. Condizioni che avevano creato un iniziale gelo nella trattativa perché Semplici voleva almeno una parte dei suoi collaboratori più fidati, oltre che a maggiori sicurezze sulle opzioni di contratto anche per la prossima stagione. Lo riporta La Gazzetta.
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