ANCORA COMMISSO: "Vogliamo arrivare in alto, ma per farlo servono infrastrutture. Mercato? Qualcuno andrà via ma arriveranno..."
Nuovo estratto dell'intervista a Rocco Commisso sulle pagine della Gazzetta dello Sport:
Sulla gestione dell'emergenza Coronavirus: «In Mediacom ci sono state soltanto sei persone contagiate su 4.500 dipendenti. E nessuna ha avuto sintomi gravi. Ho sfruttato l’esperienza italiana. Siamo stati i primi a far lavorare la gente da casa e a introdurre tutta una serie di misure di sicurezza.Nella Fiorentina sono tutti guariti».
Sulla ripartenza: «Intanto diciamo da dove vuole ripartire la Fiorentina. Ho portato in Italia investimenti importanti della mia famiglia. Ho il 100% della società viola. Non come i presidenti di Inter, Milan, Roma e Lazio che ricevono contributi anche da altri investitori. Gli stessi Agnelli, se non sbaglio, che tramite Exor controllano la Juve, sono proprietari di non più del 35 per cento del valore del club bianconero. Io rischio i miei soldi e non per una quota. Come forza economica la Fiorentina non è seconda a nessuno ma per diventare competitiva ha la necessità di alzare gli introiti. Quindi servono un nuovo stadio, infrastrutture. Non parlo solo dell’incasso delle partite. Parlo di ristoranti, di tutto un indotto. Compresa la possibilità di vendere il nome dello stadio come hanno fatto Arsenal e Juve».
Sullo stadio e le infrastrutture: «Anzi, rispetto a dieci mesi fa, quando siamo arrivati, forse abbiamo fatto un passo indietro. E questo nonostante una miriade di riunioni che hanno visto protagonisti il sottoscritto, Joe Barone e i nostri avvocati e architetti. Lo Stato vuole aiutare il calcio? Allora cambi leggi vecchie. Aiuti i privati a costruire impianti o a ristrutturare stadi già esistenti superando certi vincoli. Parlo di imprenditori che vogliono creare valore alle città, non di “pirati” che stanno pensando di comprare in Italia aziende in crisi. Di infrastrutture non hanno bisogno solo Firenze e la Fiorentina. Hanno bisogno Milano, Roma, Napoli, Bologna e altre città. Perché c’è una verità che è sotto gli occhi di tutti. La Juve ha vinto otto scudetti consecutivi e varie Coppe nel nuovo stadio. Poi, se non sbaglio Lazio e Napoli hanno vinto Coppa Italia e Supercoppa Italia, una Supercoppa Italiana l’ha alzata anche il Milan. La verità è che ultimamente ha vinto quasi solo la Juve. Brava la società bianconera ma se vince sempre la stessa squadra è un bene? Per cambiare bisogna permettere agli altri club di creare le infrastrutture».
Sulla chiusura del campionato entro il 2 Agosto: «Sono favorevole per queste date. Ma se si dovesse andare oltre il 2 agosto sarebbe un problema. Non dobbiamo rovinare la stagione 2020-21».
Sui rischi:«Penso che sia inevitabile prenderci un piccolo rischio. Tutelando, sempre, la salute dei giocatori e di tutti. Questa pandemia porterà una depressione economica mondiale. Il calcio va aiutato a ripartire».
Sulle promesse mantenute: «Intanto cominciamo con il ricordare che in dieci mesi ho investito: 170 milioni per acquisire il club, oltre 90 milioni per le due campagne acquisti, 70 milioni per il centro sportivo e in più si è alzato notevolmente il monte stipendi. E Mediacom aiuta la Fiorentina con la sponsorizzazione. Il nostro punto di forza è proprio Mediacom. Solidissima anche in un momento di forte crisi come questa. Chiuderemo anche questo trimestre in attivo, novantatré trimestri in crescita consecutivi. Credo che nessuna grande azienda italiana possa vantare un simile risultato. Di sicuro non farò come il Milan di Mister Li che nello spazio di poco tempo ha fatto crescere le perdite e alla fine ha perso la società. Spero di costruire una squadra più forte. E cercherò di farlo anche se non potrò costruire subito il nuovo stadio. Il mio slogan è: tempi rapidi, costi giusti e controllo investimenti».
Sugli obbiettivi:«Intanto essere sempre nella parte sinistra della classifica. Poi, arrivare sempre più in alto. Grazie alla mia forza economica vorrei arrivare più in alto di quella che è la potenzialità della Fiorentina. Nel prossimo mercato forse qualcuno andrà via e forse arriveranno altri due-tre giocatori validi».
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