VE LE CANTIAMO
Stasera scatta il Festival di Sanremo, eppure a cantarsele in questi giorni sono stati tutti meno che i cantanti impegnati all'Ariston. Pradè e Barone, oggi in conferenza, hanno provato a tamponare subito l'emorragia scaturita durante la sfida tra Juventus e Fiorentina, nonostante la giornata di oggi abbia portato in dote i salatissimi conti per i dirigenti Viola. "Faremo ricorso perché non siamo come siamo stati dipinti". Una frase sibillina, decisa e convinta. Così Pradè ha placato almeno per quaranta minuti le polemiche e parlato della sessione di mercato appena finita tra l'entusiasmo per il duro lavoro appena svolto e con tanta fiducia per il futuro. Dal "toscano" Kouamè a quello che si proverà a far diventare il nuovo Pizarro, Agudelo da Genova. Passando dalla la rincorsa fatta per Duncan alle notti insonni per strappare Amrabat al Napoli. Poi Igor che sarà valutato in questi mesi e le speranze riposte nella fame di Cutrone per sbloccare un attacco poco prolifico. Ma il riassunto del mercato non ha fatto riporre l'ascia di guerra, perché i dirigenti Viola sono arrabbiati neri per le sanzioni inflitte dal giudice sportivo e la partita di domenica non è certo finita qui. Gli strascichi lasciati in eredità dal discussissimo rigore assegnato a Bentancur si protrarranno ancora e non fanno che aumentare l'odio sportivo delle due piazze. Oltre a gestire il momento, la Fiorentina nel week-end è attesa dall'altro "nemico" Gasperini, che ieri ha provato a chiedere una tregua a Firenze per evitare che il Franchi da caldo diventi bollente. Adesso si attenderà l'esito del ricorso, con Juventus-Fiorentina che per oggi finisce qui, ma come cantava la Vanoni "domani è un altro giorno, si vedrà"
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