Era arrivato «dalla Russia con furore». Deciso a tornare quel giocatore che, qualche anno fa, aveva incantato sia Roberto Mancini che Fabio Capello. A Firenze le sue doti non si sono viste. E anche chi sperava che l’inizio della nuova stagione portasse in dote un Aleksandr Kokorin tirato a lucido, è rimasto deluso. Questo quanto scrive il Corriere Fiorentino. L’ex attaccante di Zenit e Spartak Mosca infatti ha ripreso esattamente da dove aveva lasciato. Anche se adesso si allena a pieno regime, questi dieci giorni di ritiro sulle Dolomiti hanno evidenziato un ritardo evidente rispetto al resto del gruppo. Ed oltre alla condizione fisica, è la lingua a rappresentare un altro grosso problema. Nonostante, infatti, sia stato seguito fin da subito da in insegnante privato di italiano infatti, Koko fatica ancora moltissimo sia a capire che ad esprimersi. A Moena, per esempio, è quasi sempre Vlahovic a tradurgli in inglese le indicazioni di Italiano che, a sua volta, spesso lo sposta proprio fisicamente. Risultati? Non esaltanti, e le prime due amichevoli giocate sono lì a dimostrarlo. Per questo il suo futuro resta un’incognita. Il suo ingaggio, vicino ai 2 milioni netti a stagione, è forse troppo alto per uno che vista la presenza di Vlahovic è destinato a giocare poco. Trovare acquirenti però non è semplice e una decisione, comunque, verrà presa soltanto nell’ultima fase di mercato. Perché Kokorin è sì un nodo da sciogliere ma prima, la Fiorentina, ne ha altri da chiarire.
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