Ci sono giornate in cui si vorrebbe fare cento commissioni, o almeno si parte con l’intento di farle. Arrivati a metà mattinata, tuttavia, comincia a salire una stanchezza inspiegabile. Sarà lo stress, sarà l’influenza e intanto non si arriva a fare neanche venti cose, anzi, le si portano a termine con affanno. Questo sembra, più o meno, quanto avvenuto questa sera alla Fiorentina. Non mancavano di certo i buoni propositi, così come l’entusiasmo e lavoglia di dare tutto. Dall’altra parte, una squadra allo sfascio, tenta il miracolo, anche solo un punto. Ebbene i 90 minuti parlano da soli: una Fiorentina che si propone, ma con scarsa lucidità e un Genoa che prova ad incalzarla al momento giusto. Non bastano il rigore parato da Dragowski e la traversa di Milenkovic per rendere la Fiorentina più sicura dei propri mezzi. La partita si addormenta e la Fiorentina, a tratti, inizia a subire sempre di più. In tutto questo, il ragazzone polacco di un metro e novanta salva la sua squadra e porta a casa la miglior prestazione della stagione. Sembra che, almeno in porta, ci siano molti meno dubbi rispetto agli altri reparti. Ma che succede a Pezzella? Non si sa, probabilmente un calo fisico e di attenzione, visto il fallo da penalty e le marcature in ritardo. Il capitano è in difficoltà da un po’ di tempo, ma non cede di un centimetro, anche quando le cose non vanno per il meglio. Cutrone esce nella ripresa, dopo una gara da sponda, spalle alla porta, e appena una conclusione. Pochi i palloni disponibili per il numero 63, che lascia spazio ad uno scatenato e sempre più esplosivo e trascinatore là davanti. L’attrazione della serata un po’ opaca, però, resta l’ingresso in campo dei “desaparecidos” Eysseric e Maxi Olivera. Considerando che dal francese arriva un tiro in porta che impegna Perin, l’impatto non è stato disastroso come in molti si sarebbero aspettati. Discorso diverso per Maxi Olivera, che propone qualcosa di decente, ma non incide affatto, se non con un tiro che impensierisce vagamente il portiere del Grifone. Ennesima magistrale gara di Castrovilli, poi la sostituzione per un giramento di testa e la corsa a Careggi per gli esami. Si attendono notizie. E Chiesa? Bella domanda. La forma non è affatto la stessa dello scorso anno, e questo lo si era capito. Il ragazzo dà l’impressione di essere affaticato sulle gambe, di non reggere il suo stesso peso. Grande l’opportunità nel secondo tempo, ma la palla finisce out. Questa gara anonima, tuttavia, non deve far pensare che l’effetto Iachini sia terminato. Le gare da giocare sono tante e ravvicinate. Si pensi al filotto contro Spal, Atalanta e Napoli, poi l’Inter in Coppa Italia il prossimo mercoledì. La Fiorentina, in tutto il suo organico, recupererà le forze per dare il massimo ancora una volta e sperare in un gran risultato alla “Scala del calcio”. Una cosa è certa, per adesso: serve un centrocampista, e al più presto. Il tempo c’è, anche se solo una settimana.

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