Luciano Spalletti
Luciano Spalletti

Il tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport parlando anche dell'attaccante viola, Moise Kean.

I rendimenti di Kean e Retegui

Centravanti diversi. Per caratteristiche: Retegui è una prima punta di posizione, Kean di movimento, quasi seconda punta per certe variazioni sul tema. E ovviamente sto solo provando a sintetizzare. Però sicuramente vedo un parallelo fra i due: entrambi in questa stagione si stanno completando, a livello di crescita personale

Le caratteristiche di Kean

Moise resta potenza unita alla tecnica, ma prima non era così finalizzatore: meno da area, più di movimento. In questo si è perfezionato, è migliorato molto nelle cosettine che gli mancavano, anche se nel primo controllo, rispetto a Mateo, ci mette ancora un pochino di più a sistemarsi la palla. Però, mentre a Retegui devi un po' portarla, per farlo tirare, Kean se la porta in zona gol anche da solo, per cercare la porta

Kean, foto ACF Fiorentina
Kean, foto ACF Fiorentina

Dove può arrivare l'attaccante viola?

È l'eredità dell'essere stato un attaccante esterno: nel Psg giocava così, nella Juve lo ha fatto, anch'io l'ho messo a sinistra. E lui è migliorato nel venire a ritagliarsi spazi in area. Visto il gol contro il Genoa? Segue il cross girandosi con il corpo e dà la frustata d'esterno: un gol da Ibrahimovic, da Cristiano Ronaldo. E il gol contro l'Inter, di testa? Da centravanti puro. È passato prima davanti al difensore, per farsi vedere, poi è andato a "nascondersi", poi è schizzato fuori per andare a segnare. È la prima cosa che deve saper fare un attaccante: nascondersi. Perché il difensore è comodo anzitutto quando vede palla e uomo: questo è solo un principio di massima, ma spesso funziona

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