MONTELLA:"Viola, voglio identità. Juve? Bisogna provare a batterla. Commisso la prima volta mi ha detto che..."
Vincenzo Montella è stato il protagonista di una lunga intervista sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Questo un estratto delle sue dichiarazioni
Sulla scorsa annata: «Quando sono arrivato tutti avevano in testa un solo traguardo, la Coppa Italia. Fallito questo obiettivo il “castello” è crollato. Però anche nella crisi abbiamo continuato a giocare un buon calcio. È chiaro che mi manca la vittoria. Capisco che sono sotto osservazione anche da parte dei tifosi. Dopo la sconfitta contro il Napoli ero l’allenatore migliore del mondo dopo quella contro il Genoa non ero all’altezza».
Sulla sfida contro la Juventus: «Intanto diciamo che l’hanno battuta in pochi ultimamente. Ci proverò anche perché le grandi storie nascono dalle sfide impossibili. Vorrei iniziare la grande storia della Fiorentina facendo qualcosa di speciale contro la squadra di Sarri».
Su Commisso: «Dopo trenta minuti di colloquio a New York mi ha detto: “Vincenzo, non hai paura di niente”. Commisso è un uomo che sa leggere dentro lo persone. Lo confesso, dopo quella sua osservazione mi sentivo quasi nudo. Rocco e Barone sono straordinari, hanno una grande umanità, sono dei lavoratori incredibili. Stanno con i tifosi più di qualsiasi altro dirigente della nostra Serie A ma non hanno nessun problema a condannare chi fa i cori sull’Heysel. Spero che conservino questa loro genuinità».
Sugli obbiettivi stagionali: «Come si dice? Per arrivare al lampione bisogna puntare alla luna. La società non ha posto degli obiettivi da centrare a ogni costo. Ma io voglio costruire una squadra che faccia dire ai nostri tifosi: “Vale la pena di andare allo stadio a vedere la Fiorentina”. Voglio identità, qualità, coraggio. Però ho bisogno di tempo. Sono arrivati 17 giocatori nuovi, quattro dopo le prime due giornate di campionato e abbiamo dovuto convivere con un calendario a dir poco non clemente».
💬 Commenti