Ospite questa ai microfoni di Sportitalia, Giancarlo Antognoni è ritornato a parlare del rapporto chiuso malamente con la Fiorentina e le sue motivazioni d'addio alla società. Queste le sue parole: “Ho vissuto un periodo di riflessione. Da parte della Fiorentina mi è stato offerto un ruolo che non ho ritenuto valido. Ci sono datori di lavoro che ti danno la possibilità di proseguire il rapporto, ma tu valuti tutto quello che hai fatto nella carriera dirigenziale. Ho fatto tante esperienze dirigenziali, e non mi aspettavo di poter recedere dalla posizione che assumevo. Se io avessi accettato, avrei pagato per tutto quello che era successo. Provocazione per andarsene? Mi è stata posta male, in un periodo in cui uno non pretende di mantenere il ruolo, ma se questa proposta mi fosse stata fatta l’anno prossimo forse avrei accettato. Non me la sono sentita di iniziare questo nuovo impegno di scouting anche perché non c’era il centro sportivo. Mi è stato proposto male, mi sono sentito degradato. Perché quel ruolo? Io posso far tutto e posso far niente. Ormai con la mia esperienza posso far tutto. Fare la Bandiera non mi piace, mi piace essere operativo e in questi due anni la Fiorentina non mi ha permesso di essere operativo, e non mi ha sfruttato nel modo migliore, pur utilizzando un termine non adatto. Qualcuno forse ha detto che non sono adatto a questo ruolo. Quando hanno deciso? Mi dispiace per i tifosi, per la gente. Purtroppo, siamo incappati in questa situazione. Io volevo essere operativo, e una volta tolto questo ho deciso di non accettare il nuovo ruolo. Commisso? Secondo me tutti gli allenatori passati a Firenze hanno fatto quello che potevano fare. Gattuso l’ho salutato una mattina e poi non c’era più. Sono contento che la Fiorentina abbia preso Italiano, perché è un allenatore da Fiorentina."
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