“Questo stadio non sa da fare”, prendo in prestito una famosissima citazione del romanzo “I Promessi sposi” per descrivere quanto successo in giornata in casa Fiorentina, con la questione relativa al nuovo impianto di gioco, che ha tenuto banco sin dall’arrivo di Rocco Commisso a Firenze, che sembra arrivata alla sua conclusione proprio in queste ore. Il Franchi non sarà abbattuto, la strada è tracciata e va verso una ristrutturazione dell’attuale stadio viola (almeno questo è quello che si augura in primis il presidente gigliato). Sicuramente la notizia di oggi rappresenta un duro colpo per le ambizioni dell’imprenditore italoamericano che aveva messo proprio la costruzione di un nuovo moderno stadio tra le priorità per quanto riguarda la sua avventura in quel di Firenze. Archiviato per il momento questo tema, molto delicato da trattare per via degli innumerevoli risvolti dal punto di vista politico che lo circondano, la palla passa adesso al campo, con la squadra di Prandelli attesa domenica alle 12:30 da una sfida delicata in quello che ormai da diverse settimane è stato rinominato come lo stadio Diego Armando Maradona. Lo scorso anno proprio contro i partenopei,  sotto la gestione Beppe Iachini, la Fiorentina ha probabilmente toccato l’apice della propria stagione vincendo due a zero con le reti firmate dall’ex esterno gigliato, Federico Chiesa, e dall’attuale capocannoniere della squadra, Dusan Vlahovic.  È proprio sulle spalle del serbo, rinato sotto le sapienti mani di un uomo navigato come Cesare Prandelli, che la Fiorentina riporrà tante delle proprie aspettative in vista della prossima giornata di campionato. Il numero nove gigliato è reduce dal gol vittoria messo a segno contro il Cagliari e spera di potersi ripetere su un campo che come detto gli ha già regalato una grande gioia nel corso della scorsa stagione. Non è ancora chiaro invece chi sarà il giocatore a supporto di Vlahovic nel reparto offensivo viola, con tre giocatori, ossia Ribery, Callejon ( di ritorno a Napoli dopo anni ricchi di emozioni e vittorie) e Kouame, in lotta per una maglia da titolare. Tre giocatori diversi con caratteristiche però complementari, è proprio per questo motivo che il mio auspicio è quello di poter vedere giocare la Fiorentina, in un futuro non troppo lontano, con tre elementi offensivi, che siano essi due punte ed un trequartista (opzione questa che escluderebbe Callejon) o che siano essi due esterni è un centroavanti ( ipotesi che invece taglierebbe fuori Kouame). Certamente Prandelli, bravo ad aver ridato una solidità in fase difensiva alla squadra grazie al ritorno alla difesa a 3, dovrà iniziare adesso a pensare ad un modo per rendere i propri uomini più pericolosi in zona gol, e chissà che l’inserimento di un uomo offensivo in più possa rilevarsi una mossa tanto semplice quanto efficace...
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