Palladino, foto profilo Facebook ACF Fiorentina
Palladino, foto profilo Facebook ACF Fiorentina

Fiorentina, il gioco che non c'è e le riserve che non convincono 

In una tre giorni europea dove tra Champions League ed Europa League si sono viste tante italiane in campo, la Fiorentina in Conference League è sembrata appartenere ad un sotto pianeta. Così si esprime questa mattina il Corriere dello Sport parlando della prestazione non prestazione dei viola. Questo perchè le altre italiane dimostrano di avere una propria filosofia ed un gioco da esprimere mentre i viola sembrano in un mondo tutto loro. Per superare il New Saints Palladino deve mandare in campo tre come Dodò (che gioca un'ottima mezz'ora), Kean (che trova il gol del 2-0) e Gudmundsson (l'unico che alza il livello con le sue giocate). 

L'attaccante della Fiorentina Moise Kean in campo in maglia viola
Moise Kean 

La Fiorentina gioca indietro e in orizzontale poi la svolta dopo un'ora

I titolari come già detto tolgono le castagne dal fuoco mentre per il resto del tempo la Fiorentina si limita a giocare la palla all'indietro e nel migliore dei casi in orizzontale non trovando mai la giocata vincente con un tasso tecnico notevolmente scarso. Errori diffusi da parte dei vari Ikonè e Parisi, il solito taglio in mezzo di Sottil che poi finisce col passare la palla all'indietro davanti all'area avversaria con l'unico schema chiaro costituito dal cambio di gioco di Biraghi per Ikonè che non funziona. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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